Canone Rai – Coppie gay che convivono trattate come quelle etero sposate

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Dal prossimo luglio con la bolletta della luce verrà accreditata anche la prima parte del canone Rai che quest’anno ammonta a 100 euro e molte coppie di fatto, sia etero che gay, si sono chieste come dovranno comportarsi visto che legalmente non sono riconosciute.
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Adesso arriva una risposta chiara a tutte loro attraverso una spiegazione pubblicata sul sito dell’Agenzia delle entrate. Quest’ultima ha equiparato le coppie di fatto a quelle coniugate, affermando che nel concetto di famiglia anagrafica rientrano tutte le coppie che condividono la stessa casa e la stessa residenza.
A verificare che le coppie non dichiarino il falso sarà il Comune attraverso controlli a tappeto con cui sincerarsi che ci sia davvero un’unione affettiva. Per farlo verrà fornito a coloro che si presenteranno al comune un modulo per certificare l’unione in mancanza di matrimonio.
L’Agenzia delle entrate precisa, attraverso gli articoli 4 e 13 del ddl 223 del 1989,  che per famiglia si intende “un insieme di persone legate da vincoli di matrimoni, parentela, affinità, adozione, tutela” o anche “da vincoli affettivi”.
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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Per concludere, vediamo nel dettaglio cosa dovranno fare le coppie di fatto, gay ed etero, una volta dimostrato di convivere:

- Se nell’abitazione indicata come residenza comune v’è una doppia utenza, ognuna intestata a ciascun membro della coppia, uno dei due, nella domanda, dovrà spiegare che non dovrà pagare la tassa sulla tv perché già pagata attraverso il contratto dell’altra utenza.
- Se la bolletta della luce è intestata a uno e il canone tv a un altro, entrambe le intestazioni verranno accredita a un unico membro della coppia.

Per tutte le altre informazioni andate sul sito dell'Agenzia dell'entrate.

Fonte: iltempo.it