DDL Cirinnà - Quello che i gay italiani speravano pensando a oggi

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Foto: Eustachio79
L’articolo che state per leggere era stato pensato per pubblicarlo ieri, quando ancora mercoledì 27 gennaio era considerato la vigilia della discussione al Senato del DDL Cirinnà.
Intorno all'una abbiamo contattato alcuni amici de Il mio mondo espanso e de Il mondo espanso dei romanzi gay chiedendo loro di condividere con tutti noi le sensazioni che provavano sapendo che oggi, 28 gennaio, questo Paese avrebbe potuto cambiare la sua storia. Poi è arrivata la notizia che la discussione del decreto legge è stata spostata al 2 febbraio e la fiducia, perché di questo si trattava, di vedersi riconoscere i propri diritti ha lasciato posto all’ennesima delusione.
Tuttavia abbiamo pensato ugualmente di pubblicare i loro pensieri per dimostrare che prima di pensare  a “tanto non si farà mai la legge” – forti dell’esperienza del 2006 -, in molti di noi c’era l’attesa della felicità, del riconoscimento dei diritti, di vivere in un Paese civile.
Ovviamente non è ancora tutto perso, ma, se le favole insegnano qualcosa, a forza di gridare “al lupo, al lupo!”, difficilmente qualcuno continuerà a crederci.
Italia, non deluderci!

“Sono molto fiducioso. Non tanto per domani, ma per il clima che si sta respirando. Clima di unità sociale. Nonostante le minoranze omofobe e ignoranti stiano cercando di screditare e ostacolare le unioni civili con una valanga di feroci bugie e disgustose offese, e nonostante la Chiesa sia febbrile nel commentare negativamente, ogni giorno, il progresso, sento che ce la faremo. L'Italia è pronta, è stanca di aspettare."

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“All’idea ho pensato: ‘Mio Dio domani potrei “unionizzarmi”!’ È un’azione di responsabilità, anche per chi è omosessuale, il definire i propri rapporti. Fin quando siamo nell'ombra finiscono nell'ombra anche le nostre responsabilità. Penso ai tanti che per paura di rendersi visibili rinunceranno, mettendo in luce un percorso incompleto individuale e di coppia.  Noi viviamo in un paese di 13.000 anime. Io sono visibile, la mia compagna meno, però ne stiamo parlando. Bisogna mettere in conto che si esce dell’ombra. La gente vedrà la coppia. Io sono pronta, lei un po’ meno. Ma lo faremo.”

“Domani inizierà l'iter legislativo del cosiddetto ddl Cirinnà. Probabilmente non segnerà la fine delle battaglie per l'effettiva parità di diritti dei cittadini omosessuali. Il mio pensiero va a tutte le persone che nel corso del tempo, tanto più in periodi in cui esporsi per reclamare le proprie istanze non era facile e scontato. Non so che tipo di legge verrà fuori dal frullino parlamentare, tra paventate limature al testo originali e altre magie, ma quello che conta è che un testo arriva in parlamento per dare finalmente dignità a tante persone che fanno parte a pieno titolo del tessuto sociale di questo Paese e come tali vogliono essere riconosciuti

“Mi auguro che non sia un altro salto nel vuoto come lo è stato col vecchio governo Prodi, dove il voto unanime dell’assemblea dei Senatori, come si è avuto anche in questi giorni, faceva sperare al meglio. Ma, c’è da dire che di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia da allora e, per quanto è vero che il tempo induce a una certa evoluzione delle menti, ho piena fiducia nelle nuove generazioni. Il 23, durante la manifestazione “Sveglia Italia”, molte piazze d’Italia hanno fatto sentire il loro grido di ribellione a questo ostruzionismo. Ed era ora. La stessa città di Caserta mi ha stupito. Piazza Ruggero era gremita, un successo in piena regola. Io ero sotto un gazebo a raccogliere firme per il registro delle unioni civili nella provincia di Caserta e numerosi sono stati i consensi. Ora Forza Nuova e quelli di Casa Pound , sabato saranno al Circo Massimo inneggiando a una “Famiglia tradizionale” per impedire che certi diritti vengano riconosciuti a chi ancora non li ha, politicizzando un’argomentazione etica che dovrebbe scindere da certi meccanismi deleteri. Quella gay non è una realtà né politica né religiosa. È semplicemente un dato di fatto. Ora se mi vieni a dire che non mi appoggi perché sei di destra o perché sei cattolico, non mi stai dando una valida motivazione al tuo astensionismo. Tuttavia c’è ancora troppa confusione in merito, come quella tra la questione adozioni e la stepchild adoption . È ridicolo, ma per ora, è la realtà dei fatti. Ci sarebbe molto altro da dire ma non vorrei risultare prolisso. Magari in un’altra occasione.

“Sinceramente, vivo con una certa tensione questo momento. Da un lato, credo che si tratti di un momento storico per il nostro Paese, assolutamente da cogliere. Faccio quindi del mio meglio per tenermi aggiornato e per rendere pubbliche la mia opinione e la mia esperienza personale. Dall'altro lato, cerco di mantenere una giusta distanza tra la mia autostima ed il dibattito in corso, di difendermi dagli attacchi. Non voglio che mi travolga e mi condizioni la valanga di omofobia e di strumentalizzazione che questa importante decisione pubblica ha risvegliato. 
Cerco di sorridere e di godermi la mia comunità.
Francamente, il DDL Cirinnà non rappresenta il mio ideale di uguaglianza. Io sono per il matrimonio punto e basta. Ho però scelto di difendere questa proposta legislativa, perché la mia vita non è fatta solo di princìpi, di soddisfazioni private, di amici selezionati; bensì anche di contatti con mondi esterni, di rischi, di leggi. Ed io, a 45 anni e con una relazione di coppia quasi ventennale oramai, di una norma che cominci a tutelarmi ho davvero bisogno.”

“Di sicuro in queste ore viviamo un momento di forte attesa per quello che domani andranno a stabilire, per l’inizio della discussione da cui dipende, ricordo sin troppo bene, il peso che le nostre vite hanno per questo paese di cui siamo stati fino a oggi cittadini senza diritti e tutele. Io personalmente spero e spero tanto, forse con disillusione, ma anche con una certa dose di emozione, lo ammetto. Per quanto questa legge sia ammissibile solo come punto di partenza per un pieno riconoscimento dei nostri diritti e, di conseguenza, per la presa di coscienza dello Stato sui doveri che ha su tutti i cittadini, questo momento è il primo passo. Il più importante. E ovviamente penso al mio privato, al fatto che aspetto quindici anni per poter vedere riconosciuta, sebbene in modo diverso da quello che dovrebbe essere, l’unione (che per me andrebbe comunque definito matrimonio) con la persona che amo. Piccoli dettagli che mi confortano, se penso a una disgrazia o anche solo al fatto che domani potremmo diventare padri. Ai nostri progetti futuri che fino a oggi sono andati avanti nella terra di nessuno, resa tale dal vergognoso vuoto normativo rispetto all’amore delle persone omosessuali in Italia.
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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“Il mio commento si potrebbe basare sulla guerra dei numeri; dopo il flashmob di Sveglia Italia i nostri antagonisti hanno cominciato immediatamente a sminuire le nostre piazze producendo articoli e discussioni sulla loro capienza e l'effettiva affluenza assicureranno che la loro sarà molto più partecipata ed etc etc, ma secondo me sbagliano approccio. Noi abbiamo già vinto, la società, i nostri amici, i familiari, le istituzioni e tutti sanno già chi siamo, che esistiamo. In questo momento storico non facciamo piazze per dimostrare di essere una maggioranza, ma le facciamo per incontrarci con la società, creare una rete di persone. Con noi sono scese sigle sindacali e associazioni studentesche. I nostri antagonisti fanno manifestazioni chiuse al dissenso e circondate da cordoni di polizia. Non sono disposti a un dialogo e proteggono una forma progettata a tavolino. Io ci sono stato nei loro family day. Se fai domande alla gente, non ti rispondono e ti mandano ad un addetto stampa. Non sanno nemmeno loro cosa dire e perché stanno là. Adesso saranno chiusi nella conca del Circo Massimo, isolati dal resto della città da cordoni di polizia e sicurezza interna garantita da Forza nuova a differenza delle 100 piazze che hanno coinvolto e fatto partecipare la società di altrettante città. Loro saranno chiusi entro una bolla mediatica col solo scopo di farsi un mega selfie per finire sui giornali.
I partiti politici valutano e coltivano gli elettori del futuro e tra un popolo di giovani autodeterminati che organizzano flashmob in 100 città e uno di vecchi e pensionati che portato a pascolare in un grande pratone a Roma, con viaggio organizzato da associazioni religiose ed altri partiti politici che in parlamento occupano pochi seggi. Sapranno fare i loro calcoli, che di certo non si basano su quante persone, ma su quanti elettori consenzienti occupano un metro quadrato."

“Domani potrebbe essere il gran giorno. Domani potrebbe essere il giorno che tutti ricorderemo. Domani potrà essere il giorno che farà dell'Italia un Paese civile. Domani potrà essere approvato il DDL CIRINNÀ. Tutti ne parlano, ma non tutti sanno cos'è. In breve :
-riconoscimento delle coppie di fatto;
-riconoscimento dei diritti e doveri delle coppie di fatto;
-stepchild adoption " l'adozione, da parte dell'altro genitore del figlio/a biologico/a del convivente"
-utero in affitto " non menzionato " .
Questi non sono solo diritti civili, sono anche diritti umani. 
Provo tante sensazioni, una su tutte: la felicità. Mi sentirò felice. Sarò felice per il mio futuro. Sarò felice per tutte le famiglie che hanno passato una parte della vita, o tutta, a combattere una battaglia contro l'ignoranza politica. Sarà una vittoria per tutti.”

“È di oggi la notizia che domani non ci sarà alcun voto. Si attendeva almeno quello su sospensive e pregiudiziali di costituzionalità, ma non ci sarà neanche quello. L'iter parlamentare della legge sarà ancora lungo e complesso. In generale, siamo sicuramente di fronte a un momento di grande importanza, poiché potrebbe essere infranto un muro che impedisce ogni progresso per i diritti delle persone LGBTI da decenni. Tuttavia, per quanto questa legge, anche se dovesse passare nel suo impianto non emendato, consenta di fare un passo avanti e di rendere più sicure le vite e i progetti di molte coppie e dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali, abbiamo il dovere di non dimenticare che siamo ben lontani dall'uguaglianza che ci spetta e per cui lottiamo da tanto tempo. Le battaglie che ci aspettano per arrivare al risultato finale sono ancora molte e difficili ed è proprio questo il momento di essere particolarmente vigili, di prepararsi e di non perdere di vista la vera meta finale.”