Altri mondi - Progetto Fratello Maggiore: Intervista a Matteo Manzi

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Qualche tempo fa leggendo le notizie su Gayburg, mi sono imbattuto in un’intervista a Matteo Manzi, un ragazzo che, assieme al suo compagno Nicola, ha creato un programma youtube dal titolo “Progetto Fratello Maggiore”. L'ho trovato davvero interessante, così come ho trovavo degne di nota le parole di Matteo e così, è stato  naturale per me contattarlo chiedendogli di rispondere a una mia intervista per questa rubrica. 
Con lui non ho solo voluto parlare del progetto, ma anche della situazione  che si sta verificando dal punto di vista politico e sociale nel nostro Paese. Ho voluto pure approfondire un aspetto che aveva esposto nell'intervista sul blog vincitore nella categoria attualità nella seconda edizione degli Italian Gay Bloggers Award, ossia dell’ostruzionismo di alcuni siti a tematica con cui si è dovuto scontrare. Questo mi ha molto amareggiato perché una simile iniziativa dovrebbe essere accolta e diffusa da tutti perché uno scopo così nobile, come l’aiutare gli adolescenti gay in difficoltà senza chiedere nulla in cambio, non può essere ignorato da chi sostiene di operare per lo stesso fine. Quindi, spero davvero che molti colleghi blogger dedichino due parole al progetto di Matteo, dimostrando a chi ci rema contro che, pur sotto nomi, testate, associazioni e movimenti diversi, siamo tutti uniti contro l’omofobia.
Detto questo, vi lascio a questa intervista non senza prima invitarvi a iscrivervi al canale youtube Progetto Fratello Maggiore.
Lo trovi qui


Nella foto: Matteo Manzi
Matteo, da qualche mese realizzi Fratello Maggiore, un programma youtube in cui cerchi dare spiegazioni alle domande più frequenti che assalgono un adolescente gay. Come è nata l’idea e cosa ti ha spinto a metterla in pratica?
Sembra un cliché, ma l'idea è nata un po' per caso e probabilmente per una serie di conseguenze. Tanto per cominciare era un periodo in cui si sono susseguite una serie di orribili notizie circa suicidi e addirittura omicidi di giovani ragazzi gay, un po' in tutto il mondo. Questo mi ha spinto a voler parlare un po' con i giovani della mia comunità, così, attraverso i social, sono venuto in contatto con alcuni ragazzi. Scrivendogli, mi sono reso conto che tutti chiedevano sempre più o meno le medesime cose, e in generale avevano davvero tante paure e tanti dubbi. Così mi sono messo a pensare a un modo per poter consigliare o semplicemente “parlare” con molti di loro contemporaneamente. La scelta è ricaduta quindi sul video che mi è sembrato anche un mezzo molto giovane e immediato. Sono quindi stato spinto a creare tutto questo direi da un forte senso di disagio e di impotenza per quello che accade. Io sono realmente un fratello maggiore, e non potevo tollerare che ci fossero ragazzini che potrebbero essere come i miei fratelli che si toglievano la vita perché la società non li capiva e/o non li tollerava. Dovevo fare la mia parte.

Ho avuto modo di conoscere il tuo lavoro grazie a un’intervista che hai rilasciato a Gayburg in cui ti sei tolto anche qualche sassolino sull'atteggiamento di chiusura da parte di alcuni siti di settore a cui ti sei rivolto per un aiuto. Secondo te questo atteggiamento da cosa è dipeso? E perché è difficile trovare spazio nella stessa comunità?
Eh, è una gran bella domanda. Sono un tipo razionale e immagino che ogni caso abbia i suoi motivi, è quando non riesci a capirli o non ti vengono detti con chiarezza che la cosa ti fa innervosire. Più che altro perché sono un ragazzo a cui piace capire le cose. In determinati casi, l'idea che mi sono fatto e come ho detto nell'intervista che citi, credo che ci sia un discorso prettamente opportunistico purtroppo. Del tipo, banalmente, parlare del mio progetto non porta “ascolti”, non porta molti “click” sulla pagina, quindi non porta soldi. Si va dalle tragedie più cruente alla cose di una futilità disarmante, ma a quanto pare non c'è spazio per i progetti potenzialmente utili. Il fatto è che io sono mosso da un principio molto diverso da questo genere di siti, ovvero, a me basta saper di aver aiutato anche solo una persona. Suppongo che per motivi economici loro non possano “sprecare” spazio. Parlando della comunità in generale, è da un po' che noto un diffuso (benché assolutamente non generale) arrivismo. Tutti sentono il bisogno di primeggiare, anche se si tratta di beneficenza in fondo. Lo noto tra le associazioni, tra le pagine dei social, un po' ovunque. Non mi piace questo clima. Non credo sia utile per quello che tutti  cerchiamo di comunicare. Non so, io sono più dell'idea di collaborare, di unire le forze, eventualmente “pubblicizzarsi” a vicenda, eppure sembra che di questo non parli nessuno. Sembra di vedere cose diverse da tutti.

Tornando a parlare del tuo progetto, so che ancora è presto, ma mi rilasci un primo bilancio su questa esperienza?
All'inizio avevo più aspettative, ora come ti dicevo, mi sono e mi hanno convinto che basta aiutare anche solo una persona per aver raggiunto lo scopo. Certo, hai sempre il desiderio di aiutare più gente possibile, ma del resto si può fare solo quello che si riesce a fare. Ho iniziato da relativamente poco, solo quattro mesi.  Ricevo complimenti, anche da persone che non sospettavo minimamente conoscessero il progetto, ancora nessuna critica né insulto quindi direi che posso ritenermi fortunato. Bisogna essere tenaci, sempre attivi, e sapersi accontentare. Comunque è un'esperienza che mi tiene davvero molto occupato, molto di più di quello che immaginavo, sopratutto per essere partita così, un po' senza piani per il futuro diciamo.

Credo che progetti come Fratello Maggiore siano importanti e non solo perché rispecchiano la mia idea di attivismo o di sostegno, ma perché in un’epoca come questa, dove l’Italia sembra stia prendendo una brutta strada sui diritti civili, dare certezza a chi ha paura della propria sessualità è importante, e sono certo che non sono l’unico a vederla così. Immagino avrai ricevuto attestati di stima da parte dei tuoi followers, ci dici quello che ti ha colpito di più?
Beh, ti potrei dire il primo, che per inciso non è che avesse qualcosa di speciale, se escludiamo la specialità di tutti. Quando capita (per ora raramente, ma capita) che un ragazzino o una ragazzina ti scriva da qualche parte dicendo che i video lo/la stanno davvero aiutando, ti si apre il cuore, è tutto ciò che ti serve per andare avanti. Davvero un'emozione molto intensa e speciale. Non sono moltissime comunque le persone che mi scrivono i complimenti, credo che molti siano molto timidi, alcuni mi hanno addirittura detto che pensano di disturbare perché immaginano che riceva un sacco di messaggi. C'è anche da capire che diverse persone che guardano la pagina e seguono i video, sono persone non dichiarate purtroppo, e quindi tendenzialmente non vogliono esporsi; per non parlare degli alcuni etero, che hanno sempre un po' il timore di essere “guidicati” omosessuali solo per aver commentato, condiviso o fatto un apprezzamento. Comunque ogni parola di sostegno e di apprezzamento è sempre molto gradita ed è un ottimo carburante per ciò che verrà.
http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
Adesso anche in ebook. Qui
Come accennavo, l’Italia politica è sempre più vicina la modello russo e gli ultimi avvenimenti avvenuti in Lombardia all’interno dell’Expo sembrano essere una dimostrazione. Tu che percezione hai del periodo storico che stiamo vivendo?
Domandone importante, accidenti. Beh, credo sia un momento molto importante. La nostra comunità ha subìto e sta subendo molti attacchi, molti ingiustizie, in tutto il mondo. Ci sono ancora stati in cui ci incarcerano o ci giustiziano.  Il ché mi fa anche un po' scuotere la testa pensando a quanti pensino che esista veramente una lobby gay nonostante tutto questo. Ora però, grazie alla comunicazione, la forza dei social network e il moltiplicarsi di iniziative, credo che qualcosa si stia muovendo. In realtà lo stato italiano non si sta muovendo affatto, ma la gente comincia ad essere stufa di dover pagare le tasse, avere solo obblighi e poi non avere gli stessi diritti di tutti. Se la terra trema, prima o poi i castelli di carte cadono. Insomma, credo che stiamo vivendo un momento importante. Io non so se arriveremo a qualche risultato nel breve o nel lungo periodo, ma se non altro dobbiamo provarci, perchè noi non ci saremo per sempre, e dobbiamo assicurarci che chi viene dopo di noi trovi un mondo migliore e possa vivere una vita felice ed appagante. Non posso minimamente pensare di aver lasciato ai giovani un posto in cui vengono discriminati e perseguitati. Non posso, assolutamente.

Per concludere, ci anticipi alcuni dei temi che prossimamente verranno trattati nel programma?

Ahahahaha! No, non posso. Devi sapere che è davvero molto difficile cercare di coinvolgere i ragazzi purtroppo, sopratutto gli adolescenti. Per molti di loro è un grande sforzo guardare anche 5 minuti di video, non immagino se sapessero anche in anticipo gli argomenti. Tra l'altro non è che esista una scaletta vera e propria. Io e il mio ragazzo, Nicola, abbiamo una nota condivisa e quando a uno dei due viene in mente un argomento, lo scriviamo, poi discutiamo pochissimo se valga la pena o meno e poi eventualmente lo trattiamo. Gli spunti più significativi cerco di prenderli dai commenti o da quello che vedo che i giovani vogliono sapere. La cosa migliore sarebbe che mi scrivessero direttamente, a me o sulla pagina del progetto, o semplicemente commentando i video su YouTube, ma purtroppo questo avviene di rado. Cerco anche sempre di convincere qualcuno a mandarmi il proprio filmato, di raccontare la propria storia, ma fin'ora solo una ragazza si è messa in gioco. L'ultima puntata credo che piacerà, è una bella sorpresa e un bel diversivo. Quindi beh, per sapere cosa succederà, non rimane che seguire il progetto. 

AVVISO:
Puoi vedere il programma anche ogni giovedì su Il mondo espanso del cinema gay.