Una scuola si schiera con uno studente di 17 anni vittima di bullismo omofobo.

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
«Tempo fa un mio ex compagno delle elementari ha scoperto che ero omosessuale. Ha così iniziato a prendermi di mira con epiteti offensivi in più occasioni, anche in pubblico. All’inizio mi sono limitato a ignorarlo. I problemi sono iniziati quando me lo sono trovato davanti per la terza volta. Era una giornata di fine agosto e stavo andando con il mio compagno a fare la spesa. Me lo sono ritrovato nelle vicinanze di casa e in pochi istanti sono partiti gli insulti. Ma è stato oltrepassato il limite, perché l’aggressore questa volta mi ha sputato addosso. Ho chiamato i carabinieri ma ho scoperto che sarebbe stato necessario procedere alla denuncia tramite un avvocato e che l’ingiuria non si configura più come reato».  A parlare è il giovane diciassettenne di Faenza a Corriere di Bologna, per spiegare la brutta avventura che ha vissuto nelle ultime settimane.

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Dopo l’aggressione da parte dell’ex compagno di scuola, il giovane ha deciso di sfogarsi sul suo profilo Facebook sia per raccontare l’accaduto sia per manifestare il suo disagio, venendo contatto dall’avvocato bolognese Michele Giarratano, che ha deciso di assisterlo legalmente a titolo gratuito.  Sotto al suo stato, inoltre, gli sono arrivati numerosi commenti di solidarietà.

Domani, 15 settembre, il ragazzo ritornerà all’istituto Torricelli Ballardini, presso il quale è iscritto, che ha deciso di schierarsi dalla sua parte e contro l’omofobia. Nei locali del liceo, infatti saranno appesi diversi striscioni, realizzati da un gruppo di scolari, con l’approvazione del preside Luigi Neri, per dire no al bullismo omofobo.
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Il dirigente scolastico, inoltre, ha dichiarato che durante l’anno scolastico si terranno degli incontri dedicati al tema dell’omofobia, in collaborazione con alcuni studenti e la partecipazione di Arcigay
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