Unioni gay – Mattarella ha firmato la legge

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Il sito del Quirinale informa gli italiani che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto la sua firma sulla legge sulle unioni civili approvata lo scorso 11 maggio dalla Camera, dopo  essere stata votata dal Senato.  
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Un gesto che appare ancora più importante dopo che Mattarella, nei giorni scorsi, aveva risposto alle associazioni cattoliche, che si erano rivolte a lui per trovare vizi di incostituzionalità sulle leggi civili, che “la costituzione richiede di garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali di ognuno, non solo come singolo, ma anche nelle formazioni sociali in cui si realizza la sua personalità. […] La realizzazione di questi diritti non può essere condizionata dall’orientamento sessuale,  perché tra i compiti della Repubblica vi è quello di garantire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione.”
Monica Cirinnà ringrazia il presidente “per la sollecitudine con la quale ha voluto adempiere a questo atto”, mentre per  Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano di AP “l’atto conclusivo del presidente sulla legge Cirinnà delude ma no soprende, anche se solidi sarebbero stati gli elementi per un rinvio alle Camere”. Eugenia Roccella, presidente del comitato promotore del referendum parziale abrogativo della legge sulle unioni civili afferma che appena la legge sarà pubblicata  si recherà “in Cassazione a depositare i quesiti referendari.”
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Adesso rimane di compiere l’ultimo passo, ossia quello di pubblicare la legge sulla Gazzetta ufficiale al fine di farla entrare in vigore definitivamente. Tuttavia, spiega la Cirinnà, per celebrare le prime unioni civili sarà necessario emanare, entro 30 giorni, un decreto che “darà agli ufficiali dello stato civile tutte le indicazioni e le istruzioni per la celebrazione”, ma la senatrice si dice certa che il Consiglio dei ministri “saprà provvedere in tempi rapidi, scrivendo definitivamente una delle più belle pagine della storia dei diritti in Italia.”