Arcigay Alan Turing Rimini sul bando per l'assegnazione dei locali:"il Comune deciderà le sedi in base a un criterio di arbitrarietà"

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Marco Tonti, presidente e fondatore di Arcigay Alan Turing Rimini, ha attaccato
l'amministrazione di Riccione per il bando di assegnazioni delle sedi alle associazioni.
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Arcigay Alan Turing Rimini aveva una sede a Riccione, ma "il 15 ottobre 2015 senza preavvisi formali o proposte di accordo né inviti a sanare la situazione"- racconta a Il mio mondo espanso Marco Tonti - "abbiamo ricevuto una raccomandata che ci imponeva di liberare i locali entro 30 giorni." Il motivo dell'allontanamento è stato attribuito al fatto che l'organizzazione usufruiva di quello spazio a titolo gratuito e che le cose dovevano cambiare. L'amministrazione comunale ha quindi indetto un bando di concorso per tutte le associazioni bisognose di un locale, tuttavia le dinamiche con cui verranno scelte le associazioni risultano discutibili:"il Comune deciderà le sedi in base a un criterio di arbitrarietà che fa sospettare che quegli spazi saranno usati 'politicamente'." Continua Marco Tonti confermandoci che sebbene un'associazione abbia tutti i diritti di ricevere una sede, se al comune non va a genio, questa se la potrebbe vedere negare: "questo bando, in base a quello che è trapelato, sembra sia ritagliato su misura su certi tipi di associazioni, visto che tra i criteri risulta la concordanza dello scopo sociale e dell'azione associativa con gli scopi dell'Amministrazione."
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Tonti ci tiene a specificare che questa polemica non nasce per riavere la sede perché: "se questo è il pretesto per far avanzare quelle realtà che più si avvicinano alla linea politica dell'amministrazione, allora eviteremo di prendere parte al bando. Non ci interessa essere umiliati più di quanto non sia già accaduto." Inoltre partecipando a un bando, l'associazione è riuscita ad avere uno spazio nella nuova casa delle associazioni di Rimini. Certo, si tratta di una situazione logistica e organizzativa, purtroppo, non adatta alle loro esigenze in quanto, essendo spazi condivisi con altre associazioni, non c'è privacy, non c'è sicurezza dei documenti e non c'è modo di fare un minimo di magazzino, ma almeno è un posto sicuro. "Intendiamo rivolgerci al Comune di Rimini per una sede che nelle nostre intenzioni dovrebbe essere un luogo di utilità sociale e cittadina, con una biblioteca pubblica, un centro di documentazione e un luogo di aggregazione. Vogliamo fare la nostra parte per tutta la società e non solo per le persone LGBT."