Paolo Bonolis, favorevole alle unioni e all'adozione gay, sul DDL Cirinnà dice: "Ognuno racconta frammenti della legge per trovare appigli per la propria navigazione politica." [VIDEO]

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Ogni volta che Paolo Bonolis abbandona i panni del mattatore, tira fuori quel lato che lo rende uno
degli uomini di tv più acuti che il panorama televisivo offre al momento. Seppur con garbo, non ha problemi a prendere posizione e palesare il suo pensiero, senza il timore di poter scontentare qualcuno dei piani alti - vedi Carlo Conti- .
Intervenuto ieri a Tagadà, la trasmissione della brava Tiziana Panella,  ha affrontato i temi più disparati, passando dalla musica alle idee autoriali, dal cinema alla tv, e dalla politica alle unioni civili.
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A proposito di politica ha detto:
"Alla politica si dicono sempre i luoghi comuni: siamo un paese clientelare, siamo un paese strutturato a strato sociale dove c'è un grande dragaggio fiscale e una pessima distribuzione del medesimo. Il governo italiani, come altri governi nel mondo, è governato da altri 3 governi, noi nello specifico dalla finanza internazionale, dalle multinazionali e dal vaticano, quindi contiamo ben poco. Non è pessimismo, questo è quanto. Te la puoi rigirare come vuoi."

Mentre sulla legge per le unioni civili ha detto:
"La legge si sta cavalcando in una maniera molto partigiana. Ognuno si racconta frammenti della legge per trovare appigli per la propria navigazione politica."

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E sulle unioni gay nella fattispecie ha affermato:
"Credo che i diritti civili debbano essere per tutti i medesimi. Non mi sono mai posto il problema dell'omosessualità nella mia vita. Anche quando me lo hanno chiesto, ho detto che non ci ho mai pensato, come non ho mai pensato se fosse giusto o sbagliato che ci fossero due molecole di ossigeno nell'acqua. Non ci penso, è una cosa naturale che appartiene all'arcobaleno della vita."

Infine sui figli cresciuti da coppie omosessuali ha detto:
"I figli se possono vivere in una famiglia fatta da padre e madre, che siano due donne o due uomini, o un uomo e una donna cambia poco, sempre meglio che crescere con 7 suore, secondo me."