"In Italia ci sono molti più gay di quanto immaginassi, ma non vedo un pericolo per il tasso di natalità” - Skin parla di diritti gay e della finale di Xfactor

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Manca davvero pochissimo alla finale di X Factor - la serata verrà trasmessa in contemporanea su Sky Uno ma anche su
Mtv8 e Cielo – e raggiunta da Corriere.it, Skin, la vera e anche unica novità di quest’anno, ha tracciato un bilancio sulla sua esperienza in un’intervista ad Andrea Laffranchi.
Parlando del suo ruolo di giudice, la cantante ha detto che si è immedesimata con le ragazze della sua squadra  perché ha creduto che fosse importante costruire la loro autostima, confessando di voler rimanere in contatto con Enrica e Margherita.
Non esclude il ritorno nella decima edizione, anche se ancora non si è parlato di cosa accadrà nel futuro, e dei suoi colleghi ammette di essersi trovata meglio con Elio, mentre di Fedez e Mika dice:
“Lavoravano in team per avere più potere e credo che a un certo punto lo abbiano usato contro di me. Fedez è credibile e intelligente, ma a volte mi è sembrato un pupazzo nelle mani di quel Principe Azzurro che è Mika. Si sono fatti e restituiti dei favori”. 
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Inevitabile un riferimento alle tante parodie che l’hanno ritratta in questi mesi:
È facile fare la mia parodia perché sono un personaggio esagerato... La mia preferita l'ho vista su YouTube. È una ragazza (Alice Mangione ndr) in un bar: i movimenti delle mani, la faccia, i tentativi demoralizzanti di parlare italiano... Divertentissima: l'ho mandata a tutti i miei amici”. 

E sul suo ‘Skitalian’ confessa che non è stato facile impararlo:
È stata dura imparare, ma è forse la più bella cosa che mi rimane di tutta questa esperienza. È stata una sfida e ora che ho le basi devo camminare da sola. Adesso torno in Inghilterra, c'è il disco nuovo degli Skunk Anansie che esce a gennaio, ma l'anno prossimo vorrei vivere qui”.
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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Per finire Skin si lascia andare a una nuova considerazione sui diritti gay in Italia affermando che il nostro Paese è pronto per riconoscerli, anche se ci vorrà un po' più di tempo per dare il benvenuto alle unioni gay a causa della presenza di due organizzazioni che avete solo voi: una non si può citare e l'altra è la Chiesa. Ci sono molti più gay di quanto immaginassi, ma non vedo un pericolo per il tasso di natalità”.