#Dirittiinostaggio – A dicembre nella Capitale si “marcia per i diritti”

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Il prossimo 12 dicembre a Roma si terrà La marcia dei diritti. Ancora non ci sono dati certi sul percorso e sull’orario in cui si svolgerà, ma sui socials è già iniziata la macchina organizzativa al fine di dare alla manifestazione , promossa da Anddos-Gaynet Roma, Associazione Lista Lesbica Italiana, I Mondi Diversi, Roma Rainbow Choir Scosse, Uaar Romala giusta risonanza, ma soprattutto fare in modo che vi partecipino in tanti.
Il 12 dicembre ci mettiamo in marcia per dimostrare che la società italiana ha già compiuto non uno ma molti passi e per sfidare il Governo a fare rapidamente quello che ha promesso, perché ciò che si discute ora nei palazzi non può che essere un punto di partenza per la piena eguaglianza.” - Riferisce il comunicato stampa pubblicato sulla pagina Facebook. – “Mettiamoci in marcia per liberare i diritti, presi in ostaggio dall'opportunismo di una politica che guarda a se stessa e chiude gli occhi sulla realtà, dalle ideologie e dai fondamentalismi che escludono e giudicano calpestando la laicità e la libertà, e dal maschilismo, dal sessismo e dall'omo-lesbo-transfobia che avvelenano la nostra società con l'odio, la menzogna, la violenza di genere, la discriminazione degli orientamenti e delle identità sessuali.

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L’invito è rivolto non solo ai cittadini lgbt, ma anche a chi crede nella laicità e nella democrazia. Con questa manifestazione si vogliono ottenere delle risposte dalla politica non con le parole, ma con i fatti. Con leggi che “tutelino le persone omosessuali e bisessuali nel loro diritto di esprimersi, di scegliere, di amare e di essere felici costruendo i propri progetti di vita alla luce del sole, rispettino l'integrità dei corpi e delle identità delle persone transessuali e di quelle intersessuali,” e che “riconoscano, in primo luogo con il matrimonio egualitario, le famiglie LGBT nella pienezza dei diritti e dei doveri che le rendono protagoniste dello sviluppo del nostro tessuto sociale, proteggano le figlie e i figli di genitori omosessuali garantendo il legame genitoriale con chi li ha desiderati, li cresce, li ama," e infine  che “assicurino la laicità della scuola e dei programmi educativi affinché il futuro di tutte e di tutti sia frutto della serena scoperta di sé e di libere scelte, non di imposizioni ideologiche e irrispettose delle differenze e dell'unicità delle singole persone.
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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L'idea di una Marcia dei Diritti nasce da un percorso iniziato agli inizi di settembre da un gruppo di attivisti e associazioni di Roma, con l'obiettivo di soddisfare due tipi di esigenze.”  -spiega Il mio mondo espanso Leonardo Pace,vice presidente de I mondi diversi, -“In primo luogo, quella di riportare la collettività delle persone LGBTQI al centro del dibattito sui diritti da cui paradossalmente a un certo punto ha cominciato a essere esclusa, sia a causa di una politica troppo timida e reticente su questi temi sia per l'intollerabile propaganda omofoba e discriminatoria alimentata da alcune realtà, sopratutto di area ultracattolica. L'altra motivazione principale, direttamente collegata alla prima, consiste nella necessità di dare risposta a una richiesta pressante di mobilitazione che proviene proprio dalle persone, non solo LGBTQI, ma da tutte quelle che credono nell'eguaglianza, nella laicità e nella libertà. La mia associazione, I Mondi Diversi, ha creduto fin dal principio in questo percorso e vi partecipa attivamente, non solo perché riteniamo che compito delle associazioni sia anche quello di dare voce alle istanze che provengono dalla società civile, ma soprattutto perché il prolungato silenzio del movimento di liberazione LGBTQI ha dato modo alla parte più retrograda e conservatrice di questo paese di prendere, come abbiamo scritto nel manifesto della marcia, in ostaggio i diritti, non solo i nostri, ma virtualmente quelli di tutte e di tutti. Se si chiudono gli occhi sulla realtà e si permette che la politica e la legge diventino schiave di assurde prese di posizione ideologiche e di menzogne e pregiudizi,” – continua Pace – “tutti i diritti sono a rischio perché a rischio sono la laicità e la democrazia. Per questo è importantissimo che il 12 dicembre a Roma vi sia una larghissima partecipazione che costringa chi di dovere ad aprire gli occhi e a rispondere concretamente alle rivendicazioni di giustizia, eguaglianza e libertà che provengono da un paese stanco di essere il fanalino di coda d'Europa per quanto riguarda il rispetto delle persone e il riconoscimento dei diritti. Ora basta, bisogna muoversi e liberare i diritti.