Tar della Toscana: “né il prefetto né il Ministero degli interni possono annullare la trascrizione delle nozze gay”

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Il Tar della Toscana ha emesso una sentenza che farà sicuramente discutere per il suo contento. Il verdetto arriva dopo che la diatriba sorta fra il Prefetto di Firenz,e sorta per la decisione del primo di annullare il decreto del sindaco con cui venivano registrate le nozze contratte all'estero delle coppie gay, è arrivata sui banchi del tribunale.  
Nella sentenza si legge che “gli atti dello Stato civile si chiudono con la firma dell’ufficiale e non possono subire variazioni” e pertanto “l’efficacia degli atti dello stato civile può essere neutralizzata solo dal giudice” dato che non c’è una norma “che dia la facoltà al prefetto (o al ministero dell’Interno - Angelino Alfano, ndb) di intervenire sugli atti dello Stato civile.” 
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Insomma, per farla breve, il Prefetto ha agito arbitrariamente violando la normativa. Tuttavia il Tribunale amministrativo regionale ha ammesso di non avere le competenze per poter decidere sulla materia, rimettendo il giudizio a un giudice ordinario facendo riferimenti alle sentenze della Corte Costituzionale e alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo.

L’avvocatessa Maria Grazia Sangalli , presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lendford, ha commentato così la sentenza: “Di nuovo il Tribunale amministrativo regionale ha confermato quello che andiamo sostenendo da tempo e cioè che l’intervento del ministro Alfano e dei Prefetti è stato un atto esorbitante dai loro poteri. Quest’ultima decisione si pone in linea con quelle già pronunciate dai TAR Lazio e Friuli Venezia Giulia, ma introduce qualche elemento di novità, come il riconoscimento della trascrizione come diritto soggettivo. Nel frattempo la politica insiste a voler negoziare sulla dignità delle persone omosessuali, nonostante i richiami che arrivano dalla Corte europea dei diritti umani e dalla società”.