Dite la vostra a... (sui) luoghi comuni


Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Fonte: Queerblog
L'appuntamento di oggi con la rubrica Dite la vostra a... non nasce da una battuta omofoba di uno dei tanti personaggi in cerca di copertina, voti, notorietà, ma è un'esternazione espressa da Vittorio Feltri, durante un'intervista con Mara Venier a Domenica In. Per carità, nelle sue parole non c'è astio, piuttosto nasce dai luoghi comuni. Quegli stessi argomenti che vogliono l'omosessuale sensibile, dolce, speciale e delicato.
Secondo il noto giornalista, infatti, non è difficile riconoscere un gay quando lo si vede. Il motivo? Beh, leggetelo voi stesso dopo il salto.








"Se sei in coda e c'è un impiegato o qualcuno a cui cade qualcosa, possono avere due reazioni. O dicono una parolaccia, o magari una bestemmia... e allora sono machi. Oppure dicono "Oh!" e allora sono gay."
Vittorio Feltri, giornalista, domenica 11 maggio 2014

Ora, come avete visto, non c'è nulla di offensivo nelle sue parole, ma quello su cui mi piacerebbe sentire la vostra opinione riguarda proprio i luoghi comuni con cui tutti noi veniamo descritti. Secondo voi, è possibile che ancora debba passare il concetto che il gay sia quasi non solo un mezzo uomo, ma anche primo di reazioni, di istinti e di personalità? La bestemmia appartiene solo agli eterosessuali? I comportamenti cosiddetti comuni sono solo degli uomini etero? Secondo voi, perché, ancora oggi, sembra più facile spacciare questa iconografica dell'omosessuale? Fa, forse, paura l'idea che il gay possa essere un uomo che si incazza, che non capisce un cazzo di moda, che non è per nulla sensibile e che, soprattutto, non è un ibrido nato per divertire il cittadino medio?
Dite la vostra!

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