Un nuovo mondo - Nuova stagione. 9^ Puntata


Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Precedentemente su Un nuovo mondo
     Lei è la madre di Sandro? – Dice un ragazzo appena arrivato.
-          Sì, sono io. Tu chi sei? – Domanda la donna.

-          Lui è l’artefice dello scherzo ai danni di suo figlio. – Dice Daniel.

-          Vai via, via da qua. La colpa è tua. –

-          Fabrizio, vai da quel ragazzo. – Dice Daniel.

-          Tutto bene? – Chiedo al ragazzo, quando riesco a raggiungerlo.

-          Lei chi è? –  Domanda impaurito.

-          Sono un amico del medico di Sandro. –

-          Non volevo che arrivasse a tanto… a me Sandro piace… Lei non sa quanto sia difficile la vita a scuola. Sandro è molto coraggioso. Io non sono come lui. Io sono un vigliacco. Sandro è sempre stato dolce e premuroso con me e io come l’ho ripagato? Non so cosa fare… e se morisse? –

-          Non succederà.   Lo so quanto è difficile, ci sono passato anch’io. –

-          Anche lei è gay? –

-          Sì e anche io mi sono innamorato del mio compagno di banco e come te anche lui era un cazzone, ma alla fine ha scelto di essere felice e mi ha detto quello che provava. Pensa stiamo ancora assieme, nonostante ne abbiamo passate tante. Fra qualche mese la scuola finirà, andrai all’università e lì sarà tutto un nuovo mondo. Oggi hai rischiato di perdere il ragazzo che ami, non aver paura di essere te stesso, ma vivi la tua vita per quello che è.

-          Sembra così facile… -

-          Non lo è, ma non è impossibile.





9^ Puntata

Fabrizio

Durante il tragitto, Fabio cammina qualche passo indietro da me e da Daniel, permettendomi, così,  di raccontare al mio amico, seppur a grandi linee, quello che il ragazzo mi aveva confidato poco prima. Daniel, ascoltandomi, cambia espressione e la rabbia del suo viso si trasforma in desolazione.

-          Che tristezza! – Dice Daniel alla fine del mio discorso.

-          Cosa? – Chiedo.

-          Rendersi conto che è ancora difficile accettarsi gay senza la paura di essere derisi. Questo significa noi grandi abbiamo sbagliato tutto. Non siamo stati in grado di evitarlo. Abbiamo fallito su tutti i fronti. – Mi risponde.

-          Non essere così duro con noi. Pur avendo agito, non è stato sufficiente, ma la colpa non è amputabile solo a noi, ma anche a quei signori che siedono in Parlamento. –

-          Fabrizio? – Mi chiama Fabio.

-          Dimmi, che cosa c’è? – Domando vedendo il viso del ragazzo sbiancare.

-          C’è la madre di Sandro. –

-          Non preoccuparti, ci pensiamo noi a lei. Tu vai dal tuo futuro fidanzato. –

-          Ma non vorrei crearvi problemi. –

-          Non pensare a questo. Sono certo che Sandro si augura di vederti. Se ti ha chiamato è perché ti voleva accanto. – E dicendolo lo spingo letteralmente a superarci. 

Daniel

-          Signora le devo porgere le mie scuse. – Le dico poco dopo esserci avvicinati. - Sono stato duro poco fa, ma ero spaventato per suo figlio. – Continuo mortificato per l’atteggiamento avuto.

-          No, non si scusi. Mi sono meritata quelle parole. Ha ragione, anche io e mio marito abbiamo spinto Sandro a compiere un gesto così estremo. Non eravamo preparati a questa scoperta. Nostro figlio non ci ha mai dato l’impressione che potesse preferire i ragazzi. Non era come quei ragazzi dai modi gentili. Penso che un genitore che nota quei gesti, ha modo di abituarsi all’idea dell’omosessualità del figlio, ma noi…

-          Signora, non siamo tutti uguali. Ognuno di noi ha il proprio carattere e il proprio modo di comportarsi, di muoversi e di parlare. So quanto sia stato scioccante per voi, ma dovete immaginare che per Sandro è stato anche peggio. Non trovava appoggio da nessuna parte. Si sentiva solo ed emarginato anche da coloro che gli hanno dato la vita. –

-          La prego, dottore. Ci aiuti lei. –

-          Ne sarò più che felice. Mi sono affezionato a suo figlio e farò di tutto per farlo tornare a sorridere. –

-          Gliene sono grata e anche mio maritò gliene sarà. –

-          Non c’è bisogno. –

-          Perché avete fatto passare quel ragazzo? – Chiede poi con aria smarrita. - Non ha detto che è stato il responsabile di quel video? –

-          Signora, a modo suo, anche lui è una vittima dell’omofobia che vige in questo Paese, ma adesso non ha più motivo di preoccuparsi. –

-          Che cosa vuol dire? –

-          Che è appena andato a dire a suo figlio che lo ama. –

-          Co… cosa? – Balbetta stupita.

-          Ha capito bene. Quel ragazzo sarà il motivo per cui suo figlio sorriderà e piangerà nei prossimi giorni, mesi e, forse, anche anni. Quel ragazzo è il nuovo mondo di Sandro. –

-          Non so come comportarmi di fronte a questa nuova scoperta. –

-          Per capirlo le basterà vedere lo sguardo di suo figlio e qualche seduta con me. – Dico sorridendole e la donna mi ricambia impacciata.



Poco dopo Fabio esce dalla stanza comunicandomi che Sandro vuole incontrarmi. Non appena entro nella camera, il mio giovane paziente ha un sorriso a trentadue denti.

-          Come stai? – Chiedo accomodandomi sul suo letto.

-          Ha detto che mi ama e che gli dispiace di esser stato un codardo, ma da domani non avrà paura di farsi vedere in giro con me. –

-          Hai visto che tutto si è risolto? –

-          Sì, non lo immaginavo quando… - si blocca chinando il capo e diventando rosso. –

-          Non avresti dovuto fare quella stupidaggine. Qualsiasi sia il problema che ti affligge, non devi mai pensare che la morte sia la soluzione ai tuoi problemi. Se non fossi arrivato in tempo, adesso non saresti così tanto felice. Mai e poi mai devi pensare che la tua vita non meriti di essere vissuta. Non farlo più, me lo prometti? –

-          Sì. Mi dispiace –

-          Non devi farlo. Devi solo fare tesoro di questo episodio per capire che, anche quando tutto ci sembra nero e una via d’uscita sembra non esserci, alla fine tutto passa e la luce torna a riscaldare la nostra solitudine. –

-          Grazie, Daniel – e dicendolo mi abbraccia.

-          C’è tua madre che non vede l’ora di riabbracciarti. È preoccupata per te. –

-          Stento a crederci. –

-          Sandro, tu hai avuto bisogno di tempo per accettare la tua omosessualità, ora anche i tuoi genitori ne hanno bisogno. Non avere fretta. Vedrai che le cose si sistemeranno, e poi tua madre mi ha chiesto di aiutarli a trovare il modo giusto per starti accanto. Si sta aggiustando tutto, ma devi avere pazienza. Lo so che ora tu hai voglia di vivere la tua vita, ma loro, i tuoi genitori, ne fanno parte e devi aiutarli a conoscere il tuo nuovo mondo e a conoscere Fabio.

-          Grazie di tutto Daniel. –

-          Ora vado. Ti lascio all’abbraccio di tua madre. -  Poco prima di uscire dalla stanza, mi ritrovo la donna di fronte. Deve aver ascoltato le mie parole perché mi sorride e mi dice grazie


***

-          Allora, cerca di fare il bravo e se hai bisogno di parlarmi, chiamami a questo numero, ok? – Sento il mio amico parlare con Fabio.

-          Grazie Fabrizio, grazie di tutto. –

-          Vieni qua! Fatti abbracciare. –

-          Scusate se vi interrompo, ma credo che Fabio dovrebbe andare dentro e iniziare a conoscere la mamma di Sandro.-

-          Hai ragione.  – Poi guarda di nuovo il mio amico  - Fabrizio, è lui il tuo compagno? –  Lui si volta verso me e mi guarda e io guardo lui. Siamo imbarazzati, ma poi scoppiamo a ridere.

-          No, lui è un mio caro amico. Pensa, ci conosciamo dai tempi delle superiori.

-          Peccato, siete davvero belli assieme. Ora vado. A presto – e dicendolo se ne va.

Io e Fabrizio restiamo ancora un attimo in silenzio a fissarci. Siamo entrambi rossi in viso. Non sappiamo che cosa fare.

-          Andiamo a casa, amore mio – Gli dico scoppiando a ridere.

-          Se lo avessero sentito Andrea e Manu, lo avrebbero picchiato. –

-          Resterà un nostro segreto. –

-          Andiamo, che è meglio. –

Continua…
http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html