I mondi diversi scrivono all'AGCOM e alla commissione di vigilanza sul caso Zanicchi



Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
 






Partiamo da questa frase: 
Iva Zanicchi, professione non bene precisata, 
20 febbraio 2011

Ovviamente queste parole hanno fatto il giro del web e dei social e le polemiche sulla Zanicchi non si contano, tuttavia fra le varie frasi di indignazione, è seguita anche un’azione che io reputo importante. Artefice è l’associazione  I mondi diversi no profit che ha preso provvedimenti, tramite il seguente comunicato stampa:  




“Roma 21 febbraio 2014 – A seguito delle esternazioni della Signora Iva Zanicchi nel corso della trasmissione “La Vita in Diretta” andata in onda nel pomeriggio del 20/02/2014 su Rai 1, l’Associazione I Mondi Diversi No Profit ha indirizzato all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e, per conoscenza, alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e all’Ufficio Stampa Rai la lettera di segnalazione allegata al presente Comunicato. 
Riteniamo che appellativi quali “mezz’uomo” e “frocio”, già di per sé letteralmente e inequivocabilmente spregiativi e denigratori, assumano un carattere ancor più offensivo considerando il contesto e l’occasione in cui sono stati utilizzati dalla Signora Zanicchi.

La gravità dell’episodio è inoltre potenziata dall’assoluta assenza di reazioni da parte della produzione del programma e della conduttrice, la Signora Paola Perego, la quale non ha ritenuto di dover arginare le esternazioni della Signora Zanicchi e non si è premunita di prendere le opportune distanze a proprio nome e a nome dell’Azienda Rai che ella rappresenta, da quanto detto in trasmissione. 
Questo increscioso episodio contrasta nettamente con i principi di tutela e garanzia dei telespettatori, in particolare nella fascia oraria in questione, e costituisce un’inaccettabile mancanza di rispetto nei confronti del pubblico in generale e in particolare delle persone omosessuali. 

Con questa iniziativa auspichiamo pertanto che siano avviate le procedure più opportune per accertare eventuali responsabilità e si richiami in modo formale la Rai e i responsabili della trasmissione “La Vita in Diretta” affinché chiariscano l’accaduto e soprattutto porgano ai telespettatori offesi scuse per l’assenza di una tempestiva e adeguata reazione.”

I Mondi Diversi No Profit

E questo è il testo della lettera:


All'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

All'Ufficio Stampa Rai 

Oggetto: Segnalazione sulle esternazioni  della Signora Iva Zanicchi nel corso della trasmissione  su Rai 1 "La Vita in Diritta" del 20/02/2014 
Con la presente,  L'Associazione I Mondi  Diversi No Profit intende segnalare quanto accaduto nel corso della trasmissione "La Vita in Diretta" andata in onda nel pomeriggio del 20/02/2014 su Rai 1. 

Nel commentare l'abbigliamento dell'ospite Francesco Renga, la Signora Iva Zanicchi, presente in trasmissione, ha pronunciato la seguente  frase: "Voglio notare  una cosa, tutti  i braccialetti,  tutti  gli anelli, se li indossasse  un mezz'uomo […] sarebbe un po' frocio". 
Appellativi quali "mezz'uomo"  e "frocio",  già di per  sé letteralmente e inequivocabilmente spregiativi e denigratori, assumono un carattere ancor più offensivo considerando il contesto e l'occasione in cui sono stati utilizzati dalla Signora Zanicchi. 
La gravità dell'episodio è inoltre potenziata dall'assoluta assenza di reazioni da parte  della produzione del programma e della conduttrice, la Signora Paola Perego, la quale non ha ritenuto di dover arginare le esternazioni della Signora Zanicchi e non si è premunita di prendere  le opportune  distanze a proprio nome e a nome dell'Azienda Rai che ella rappresenta, da quanto detto in trasmissione. 
A questo proposito, occorre rilevare che al comportamento omissivo della Signora Perego non è stato posto rimedio nonostante il programma si sia protratto ancora a lungo durante  il pomeriggio e che le diverse interruzioni pubblicitarie avrebbero consentito agevolmente ai responsabili del programma e della Rete di coordinare e attuare misure di rimedio adeguate. 
Questo increscioso episodio contrasta  nettamente con i principi  di tutela e garanzia dei telespettatori, in particolare nella fascia oraria in questione, e costituisce un'inaccettabile mancanza  di rispetto nei confronti del pubblico in generale e in particolare delle persone omosessuali. 
È opportuno evidenziare come le espressioni utilizzate dalla Signora Iva Zanicchi siano in netto contrasto, oltre che con i più elementari principi dell'educazione, con le raccomandazioni espresse  dal Presidente dell'AGCOM nel documento"Lettera del Presidente alle emittenti radio e tv su episodi di discriminazione etnica e culturale", reso pubblico il 23/01/2014, nel quale si legge:“Il rispetto, costituzionalmente garantito, della dignità umana, del pluralismo e della diversità, in ogni sua forma, richiede oggi un rinnovato impegno delle istituzioni del nostro Paese e in generale di tutti i soggetti pubblici e privati. Un pluralismo pieno e sostanziale deve essere capace, al contempo, di rispettare e di rispecchiare le molteplici diversità che  oggi caratterizzano la società italiana e  la sua  ricchezza culturale, alimentandone il  fondamento democratico”. 
Nel medesimo documento, si legge inoltre quanto segue: 
“L’Autorità, alla luce dei preoccupanti episodi sopra  ricordati, ravvisa pertanto  l’esigenza di richiamare l’attenzione sui rischi connessi all’impatto sociale di messaggi oggettivamente discriminatori veicolati su mezzi di informazione ad elevata diffusione, invitando l’emittenza radiofonica e televisiva nazionale e locale al più rigoroso rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla normativa vigente”. 
[…] 

“In merito al rispetto dei diritti fondamentali della persona  e della dignità umana,  giova segnalare che l’Autorità, in relazione al verificarsi  di gravi  fatti di attualità, in più occasioni  ha  già ritenuto, pur  nella piena salvaguardia dell’autonomia editoriale e della libertà di espressione, di rivolgere un richiamo all’emittenza radiotelevisiva nazionale e locale affinché fosse assicurato nei programmi il rispetto di "criteri di correttezza  del linguaggio e del comportamento",  adottando ogni cautela volta ad evitare il verificarsi di "situazioni suscettibili di degenerazione". 
Auspichiamo pertanto  che siano avviate le procedure più opportune per accertare eventuali responsabilità sia civili sia penali e si richiami in modo formale la Rai e i responsabili della trasmissione "La Vita in Diretta" affinché chiariscano l'accaduto e soprattutto porgano ai telespettatori offesi scuse per l'assenza di una tempestiva e adeguata reazione.

Roma, 21/02/2014

I Mondi  Diversi No Profit

Gaetano Di Sabato 

Ho trovato questa iniziativa meritevole di attenzione e ho contattato il vicepresidente dell’associazione Leonardo Pace, un caro amico de Il mio mondo espanso, per cercare di capirne di più. 

Perché I mondi diversi no profit ha scelto di intraprendere questa strada? 

Perché è necessario agire concretamente. Non è più tempo di chiacchierare in astratto. La vita e la dignità delle persone sono cose concrete, dati di fatto, quindi lottare contro l'omofobia e per il rispetto delle persone LGBT significa utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione come cittadini di questo Paese per far valere i nostri diritti. 
 Come speri si concluda questa situazione? 
Sarebbe auspicabile che l'AGCOM e la Commissione di vigilanza, nel rispetto delle linee guida che esse stesse hanno stabilito e soprattutto nel rispetto dei principi che stanno alla base del nostro ordinamento civile, lancino un segnale concreto, accertando le responsabilità e sanzionando i comportamenti scorretti. Aspettiamo che venga data risposta a una istanza precisa. Qualora non dovesse arrivare in tempi ragionevoli, continueremo a cercare ogni strada possibile per affermare la dignità troppo spesso offesa e discriminata delle persone omosessuali e transessuali. 

Leonardo dice qualcosa di importante: non è più tempo per chiacchiere in astratto, ma dimostrare concretamente la propria indignazione, la propria necessità di essere rispettati. Non si può più restare inermi di fronte a persone che hanno fatto carriera grazie proprio a quelle persone che ogni due per tre vengono tirate in ballo in maniera beffarda, mostrando una grande irriconoscenza e incoerenza. 
La dignità delle persone non può essere calpesta così gratuitamente per poi, ogni volta,  nascondersi dietro rettifiche ancora più offensive dell’intelligenza altrui. 
Mi auguro che l’AGCOM e la Commissione di vigilanza accolgano l’appello de I mondi diversi e facciano il proprio lavoro perché non se ne può più di vedere certe scene volgari e offensive.