Un nuovo mondo - A casa per le vacanze 1^ Puntata

Lentamente Dicembre si avvicina e così Il mio mondo espanso poco a poco comincia a vestirsi a festa e lo fa sin da oggi riproponendovi un suo marchio di fabbrica: Un nuovo mondo
Dopo la fine della serie, come vi dicevo la settimana scorsa, avevo l'impressione che ancora non avevo finito di intrecciare la mia vita con quella di Fabrizio e dei suoi amici e alla fine ho deciso di riprendere in mano "la penna" ed è venuta fuori questa serie dedicata alla festività più attesa da molti di noi. 
Sei puntate in cui ritroveremo tutti i personaggi e in cui scopriremo ciò che è successo loro dopo la parola fine scritta a fine Luglio 2012. 
Non so se dopo questa serie ce ne sarà un'altra, di certo A casa per le vacanze potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio per nuovi sviluppi... confesso che a me piacerebbe continuare a scrivere di tutti loro, ma a voi piacerebbe continuare a leggerlo? 

http://ilmiomondoespanso.blogspot.it/p/oltre-levidenza-racconti-di-vita-gay.html
Un nuovo mondo
A casa per le vacanze
1^ Puntata

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani

Sembra ieri che io e Andrea abbiamo lasciato la città per andare a vivere a Roma. Era il 3 Agosto del 2012 e una nuova vita ci aspettava per essere vissuta. 
Dal quel giorno è passato molto tempo e fra un impegno e l’altro non abbiamo mai avuto modo di ritornare a casa. Quest’anno, però, ce lo siamo imposti e abbiamo fatto di tutto per  ritornare a casa per le vacanze di Natale.
In questi anni i nostri amici sono venuti a trovarci e ogni volta era incredibile come la distanza non aveva inclinato l'armonia che si creava quando stavamo assieme. Tuttavia mancava l’aria di casa, la stessa  che respiro adesso che ho messa la testa fuori dall'aereo e  rievoca alla mia mente i tanti ricordi legati a questa città. 

Ecco lì Massimo. Il suo viso è davvero scarno. Da quando il tumore è tornato a cibarsi del suo cervello, non ha più i tratti di un tempo. Mi si stringe il cuore nel vederlo ridotto così. Mi rendo conto, solo adesso, di quanto la distanza non mi abbia permesso di stargli accanto come dovrei. Ne è passato di tempo da quando andavamo a scuola assieme e giocavano nella stessa squadra di pallavolo, per non parlare del casino che lo vide coinvolto quella notte in cui Andrea ha rischiato di morire. Di quel ragazzone è rimasto ben poco, solo gli occhi sono quelli di sempre e guardandoli ritrovo uno dei miei migliori amici. 
-           Viene, fatti abbracciare. – Dice tirandomi a se’. Cerca in tutti i modi di non dare a vedere le sua sofferenza, ma il suo corpo parla chiaro e non riesce a nasconderla.
-          Che bello rivederti. Mi sei mancato un casino.  Come stai? – Gli domando rendendomi subito conto di quanto quella domanda sia stupida, ma lui mi sorride e con il capo mi dice “tutto bene”. Insiste per prendermi la valigia e mi comunica che fuori, ad aspettarci in auto, c’è Daniel.
-          Andrea quando arriva? – Mi domanda camminando verso l’uscita dell’aeroporto.
-          Purtroppo non potrà essere qui se non prima della vigilia. –
-          Peggio per lui. Si perderà un giorno di divertimento. – E dicendolo mi da una spallata come ai vecchi tempi.

Varcata la porta scorrevole, Massimo mi indica la strada e voltiamo verso sinistra. Si sforza di parlare, di essere quello di sempre, ma anche lui sa che è inutile. 
Arriviamo all'auto e vediamo aprirsi lo sportello del lato guidatore. Spunta fuori un Daniel sorridente. Lui non è cambiato affatto, anzi con gli anni è diventato ancora più bello e i tratti ormai sono da uomo. Del ragazzo che si disperava per la sua storia con Manu non ci sono nemmeno più gli abiti. Adesso, che come me è uno psicologo, ha lasciato da parte i jeans attillati e le camicie sbottonate fino al petto per un vestiario più composto, ma pur sempre curato. Ci abbracciamo con affetto. In tutti questi anni ci siamo visti poco di presenza, ma fra skype e telefono, non abbiamo mai smesso di sentirci.
-          Smettetela di fare gli sdolcinati e salite in auto. – Dice scherzando Massimo. - L’auto è in zona rimozione e dobbiamo sbrigarci. -

In auto i miei amici mi raccontano le ultime novità. Purtroppo il passare del tempo ha cambiato alcune cose e anche alcuni rapporti sono cambiati. Biagio e Samuel, dopo tre anni di vita assieme, si sono lasciati e ognuno di loro ha preso strade diverse ed entrambi hanno lasciato la città. Daniel mi ha assicurato che Biagio, con cui ha legato molto dopo la mia partenza, sarebbe tornato in tempo per il Natale mentre di Samuel abbiamo perso tutti notizie. Ale e Simone, invece, stanno ancora assieme e gestiscono assieme il Marte Inverso. Per via dei tagli all'istruzione  Ale ha perso la sua cattedra all'università e così ha accettato di gestire il locale con il compagno. Pedro è tornato in Spagna da più di un anno ormai. Ha conosciuto un tizio tramite internet e se n’è innamorato a tal punto da lasciare tutto per costruire qualcosa di serio e, almeno da quanto afferma durante le conversazioni in cam, sembra ci stia riuscendo.
-          E tu, come stai? – Domando a Daniel dopo aver ascoltato gli ultimi sviluppi che lui e Massimo mi hanno raccontato freneticamente.
-          A lavoro tutto bene. Lo studio poco a poco sta ingranando e i pazienti sono sempre di più.
-          E Manu? Come sta? – A questa domanda, noto che sul suo viso l’espressione cambia e così anche quella di Massimo. Non capisco cosa stia succedendo.
-          Eccoci! Io sono arrivato – Dice Massimo prima che possa domandare qualcos'altro.  – Allora io vado a riposare un po’. Ci vediamo più tardi. –
-          Ti passo a prendere alle venti. Cerca di essere puntuale ‘sta volta. – Gli fa presente Daniel.
-          Non preoccuparti, quando verrai io sarò già qui fuori ad aspettarti. Piuttosto, tu, vedi di non farmi morire congelato qua fuori. –
-          Sai che sono puntuale, io! E poi non ti lascerei mai morire. –
-          Già! Per quello ci sta già pensando il tumore. – In auto cala il gelo. Rendersi conto di quanto Massimo abbia accettato il suo destino è drammatico e vederlo scherzarci sopra, ci rende il tutto ancora più difficile. - Il problema di voi psicologi, - riprende vedendoci attoniti -  è che vi prendete troppo sul serio. Cercate di rilassarvi un po’. – E ridendo ci saluta e scende dall'auto.
-          Dobbiamo iniziarci a preoccupare? Intendo per Massimo. – Chiedo a Daniel non appena rimette in moto.
-          La malattia sta degenerando e la chemioterapia sembra non funzionare più. Il medico dice che ha una forza incredibile, ma questo non è sufficiente. Sarà una fortuna se supera il Natale. La situazione è davvero complicata, caro Fabrizio. Prepariamoci a vivere giorni tristi. –
-          Non… non posso crederci.
-          Vorrei tanto che ci fossero Alberto e Luca. Loro saprebbero come comportarsi e ci direbbero come affrontare questa situazione.
-          Già! Mancano tanto anche a me. Pur essendo passati tanti anni, non riesco a non desiderare di averli ancora con noi. Loro sapevano sempre come aiutarci ad affrontare il peggio che la vita ha da offrirci. -
-          Non ti sembra strano? – Daniel dice con tono ironico.
-          Cosa? –
-          Che due psicologi non riescono ad accettare l’idea della morte? –
-          Già! – Restiamo un attimo in silenzio a guardare la strada che scorre davanti a noi. Il Natale ormai è alle porte e la città è addobbata a festa. Non mi è mai sembrata tanto bella quanto in questo momento. Mi giro e osservo il volto di Daniel. Noto la melanconia e la tristezza che traspaiono dal suo viso e capisco che per lui non deve essere un bel momento anche se nelle nostre conversazioni non me ne ha mai fatto cenno. - Adesso che siamo soli, mi dici cosa succede con Manu? –
-          Fabrizio, sono contento che tu sia qui. Questa volta non saprei come gestire tutto da solo... a gestire tutto senza di te. –
-          Stai sereno, sono tornato a casa. Non preoccuparti, risolveremo tutto. Te lo prometto. -
Continua…