Un nuovo mondo - la nuova stagione - 72^ Puntata



72^ Puntata

Qualche ora prima

Alberto
-          Siete sicuri che non volete rimanere ancora qualche altro giorno – chiedo ai miei genitori mentre finiscono di ultimare le valige
-          No figliolo – mi risponde papà appoggiando una camicia  - non possiamo lasciare tuo fratello per troppo tempo da solo altrimenti chissà che guai combina e poi tu oggi riprendi a lavorare.
-          Il fatto che ho deciso di rientrare a lavoro prima di quanto pensassi, non deve costringervi ad andarvene
-          Amore mio ma non ci sentiamo obbligati – afferma mia madre – Semplicemente crediamo sia meglio tornare a casa
-          Non insisto
-          Bravo Alberto. Avanti aiutaci a portare le valige in auto, l’aereo non ci aspetta.
-          Su, dammela – dico a mio padre – iniziate ad uscire, vi seguo

***
Rientrando a casa  avverto quella solitudine che ultimamente la casa riesce a trasmettermi, almeno con i miei genitori qui non mi perdevo in questo rumoroso silenzio che mi fa uscire pazzo. Vado in camera per cambiarmi e indossare la mia divisa. Ho deciso di tornare a lavorare perché ho ritenuto che non avesse senso restarmene chiuso in casa. Con la presenza dei miei genitori mi sono reso conto che devo circondarmi della gente, di non chiudermi in casa, di riprendere a vivere perché Luca non avrebbe voluto che mi annientarsi. Sto per uscire di casa, quando ricevo la telefonata di Fabrizio sul telefonino
-          Alberto come va?
-          Meglio, grazie. Stavo scappando a lavoro
-          A lavoro?
-          Sì, ho deciso di riprendere prima del tempo
-          Hai fatto la scelta giusta. I tuoi come stanno?
-          Sono partiti questa mattina.
-          Davvero? Non ne sapevamo nulla
-          Diciamo che è stata una decisione improvvisa
-          Capisco. Senti a che ora finisci di lavorare?
-          Finisco alle 21
-          Magnifico, allora ci vediamo in centro e andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme.
-          Volentieri
-          Ah! Sai che è tornato Massimo?
-          Davvero?
-          Sì, è qui con noi. Ti saluta
-          Ricambia
-          Fatto. Allora ci vediamo stasera
-          Ok
-          Non stancarti troppo
-          Tranquillo. Ciao piccolo a dopo

***

Il primo giorno di lavoro è stato meno pesante di quello che pensavo, anzi in un certo senso, mi è sembrato leggero e anche divertente. Per fortuna non ho dovuto assistere a casi gravi. Arrivo in centro e nel luogo dell’appuntamento trovo solo Biagio
-          Sei già arrivato?
-          Sì, ero nei paraggi e quindi ho fatto presto. Come stai?
-          Un po’ stanco. Oggi sono ritornato al lavoro
-          Stupendo! E come è andata?
-          Stranamente bene. Tu, invece, mi sembri avvilito
-          E ti sembra bene
-          Che succede?
-          Ho passato tutto il pomeriggio a visitare delle stanze in affitto, ma non ne ho trovata nemmeno una che mi piacesse.
-          E perché?
-          Perché il mio attuale affittuario, non mi ha rinnovato il contratto perché la figlia si sposa e gli serve la casa.
-          Vieni da me?
-          Come?
-          Sì, trasferisciti da me. La casa è troppo vuota e ho bisogno di qualcuno con cui parlare quando sono lì
-          E quanto chiedi d’affitto?
-          Come? Non devi pagare nulla. La casa è mia
-          No! Se vuoi che venga, pretendo di pagare l’affitto
-          Ma che dici? Non dire sciocchezze, a me fa piacere.
-          Alberto io ti ringrazio, ma vengo solo se ti fai pagare l’affitto
-          Sei una testa dura Biagio, eh?
-          Non sai quanto
-          Allora se è così, dammi 100,00 Euro e non ne parliamo più
-          Ma non è un cazzo!
-          E ti lamenti?
-          No, ma…
-          Niente ma.
-          Grazie sei il mio angelo.
-          Ormai dovrei iniziare a fammi chiamare con questo nome,visto che me lo dite tutti. – e ci mettiamo a ridere – Guarda arrivano gli altri.
-          E chi è quel ragazzo?
-          Si chiama Massimo, è un carissimo amico di Fabrizio e Andrea. Quando li ho conosciuti, erano inseparabili.
-          E che fine ha fatto poi?
-          S’è trasferito a Londra per studiare. Non so perché sia tornato, forse per le vacanze.
-          Carino, pero, no?
-          Mi spiace Biagio ma non appartiene alla nostra parrocchia
-          E che sfiga.
-          Vedrai che presto arriverà il tuo principe azzurro
-          Sarà… intanto mi ritrovo  dormiente dopo aver morso la mela.
-          Oddio, ti stai paragonando a Biancaneve?
-          Beh? Che c’è di male?
-          Nulla, per carità – e di nuovo a ridere – Raggiungiamoli. Forza Biancaneve, cammina.



Continua…

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani