Un nuovo mondo 76^ Puntata




76^ Puntata

Biagio
-          Bene io andrei – mi dice Samuele
-          Sì, ti ringrazio per averlo accompagnato
-          Figurati
-          Posso offrirti un caffè?
-          Non posso. Devo scappare al negozio.
-          Allora non insisto. Salutami Andrea
-          Contaci. A presto
-          Ciao
Rimasto da solo, mi interrogo su cosa possa essere successo ad Alberto. Non lo vedevo così da un paio di mesi, non vorrei che fosse successo qualcosa di grave. Decido di chiamare Andrea per saperne di più e per telefono il mio amico mi racconta in breve quello che è successo e mi dice che dopo la chiusura, sarebbe passato per vedere Alberto. Dopo averlo salutato, decido di preparare qualcosa per la cena, perché ho chiesto di far venire anche Fabrizio, Daniel e Massimo per cenare qui e fare compagnia al nostro amico.

***

-          Siamo noi – mi dicono i ragazzi rispondendo al citofono
-          Salite – e mi dirigo alla porta.
-          Come sta? – mi domanda Fabrizio, dopo avermi salutato
-          Dorme ancora. Non ho avuto il coraggio di svegliarlo.
-          Ci penso io – e si avvia verso al sua camera
-          Massimo come stai?
-          Come sempre – e mi fa cenno di continuare a mantenere il nostro segreto.
-          Daniel mi sembri stanco
-          Ancora non sono riuscito a riprendermi dalla giornata di oggi.
-          In effetti oggi all’uni è stata pesante. Ma dov’è Andrea?
-          Sta salendo. Ah! C’è anche il suo collega, come si chiama…
-          Samuele?
-          Sì. Spero non sia un problema per te
-          Quale problema?
-          Per la cena
-          No.  Conoscendovi, ho preparato per un intero reggimento
-          Sei un mito
-          Eccoci qua – dice  Andrea una volta arrivato alla soglia della porta.
-          Ciao.
-          Posso? – dice timidamente Samuele
-          Certo. Accomodati
-          Spero di non disturbare, ma volevo sapere se Alberto si fosse ripreso. Avevo chiesto ad Andrea di chiamarmi per comunicarmi le sue condizioni, ma mi ha proposto di venire
-          Ha fatto bene. Vieni, ti faccio strada – e ci indirizziamo tutti in salone
-          E voi che ci fate qui? – dice Alberto uscendo dalla sua camera
-          Avevamo fame e abbiamo pensato di venirvi a scroccare una cena – dice sarcasticamente Andrea
-          Sapete che per voi c’è sempre un posto a tavola – gli risponde – Samuele, ci sei pure tu?
-          Sì, volevo sapere come stavi.
-          Sei molto gentile. Diciamo che dopo questo pisolino, va un po’ meglio
-          Mi fa piacere saperlo
-          Ci mettiamo a preparare la cena? – chiede Alberto
-          Veramente ho preparato tutto io, non ci resta che sederci e iniziare a divorare il tutto.
-          Come sei efficiente coinquilino
-          Lo so! Hai fatto un affare a prendermi in casa
-          Lo puoi dire forte. – e mi strizza l’occhio – Non dicevate che avevate fame? Cosa hai preparato di buono Biagio?
-          Pollo al forno con contorno di patate
-          Samuele – dice Massimo – ti leccherai le dita. Il nostro Biagio è un cuoco provetto – e poi si gira verso di me con sguardo da ruffiano
-          Allora non vedo l’ora di divorare tutto
-          Massimo esagera – dico imbarazzato
-          Lascialo dire a me se esagera oppure no, non credi sia meglio?
-          Be’… forse hai ragione
-          Mi indichi il posto dove devo sedermi? – e mi afferra per il braccio mettendosi a braccetto e spingendomi verso il tavolo – Tu dove ti siedi?
-          Qui – è indico il mio posto
-          Poso sedermi accanto a te?
-          Se ti fa piacere, perché no? – e intanto sento gli sguardi ruffiani dei miei amici di sopra di me.

***

-          Mi spieghi che intenzioni avete voi tutti? – bisbiglio a Massimo quando ci troviamo in cucina per preparare il caffè.
-          Non so a cosa ti riferisci
-          Sì, che lo sai
-          No che non lo so
-          Mi riferisco a Samuele – gli dico avvicinandomi ad un centimetro da lui
-          Ah, parli di lui. Ma niente. Penso che sia un bel ragazzo e che possa essere quello giusto per te
-          E chi ti dice che io sia interessato a lui?
-          Il tuo nervosismo quando ti guarda o quando ti parla
-          Ma non è vero
-          Ne sei sicuro?
-          Be.. comunque sia, smettetela tutti quanti
-          Posso darvi una mano? – chiede Samuele raggiungendoci
-          Sì certo – incalza Massimo – così torno a sedermi, ho mangiato troppo e non riesco a stare alzato.
-          In effetti era tutto buono che era un peccato non pulire i piatti
-          Come andarti contro. Guarda se io non fossi etero, farei di tutto per conquistare un ragazzo d’oro come lui
-          Massimo, smettila. Non starlo a sentire
-          Ma ha ragione. Sarebbe da stupidi non provare a conquistare il tuo cuore
-          Hai visto che Samuele la pensa come me? Comunque torno dagli altri. Mi raccomando per il caffè. Fallo buono come sempre.
-          Certo, certo. Vai che hai già parlato tanto – e schizzandomi l’occhio se ne va. Se non sapessi che sta facendo il ruffiano, penserei che abbia un tic nervoso all’occhio – Scusalo. A volte Massimo esagera.
-          Ma non ha esagerato. Davvero penso che sarebbe da stupidi non provare a conquistarti.
-          Co – così mi imbarazzi.
-          Se è così, vuol dire che non ti sono indifferente.
-          No… sì… cioè
-          Senti Biagio, quando ti ho visto nel pomeriggio non ho potuto non notare la tua bellezza. Sei un bel ragazzo. Non sto dicendo che mi sia innamorato, però mi piacerebbe uscire qualche sera per conoscerci meglio.
-          Non so se…
-          Mi piacerebbe davvero conoscerti un po’ di più e vedere se conoscendoci possa nascere qualcosa.
-          Non so che dire
-          Di’ semplicemente di sì
-          Sì.
-          Fantastico.
-          Già – e mentre ancora non credo a quello che mi sta succedendo, il caffè inizia ad uscire, divulgando il suo odore in tutta la cucina.
Continua…

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani