Un Mondo di Notizie - Settimana dal 5 al 10 Settembre 2011

Prologo
Le vacanze sono finite e quindi da oggi il mio mondo ritorna  ad espandersi. Si inizia dall'attualità, dalla cronaca, dall'informazione di Un mondo di notizie. Cosa è appena successo nella nostra Italia e nel resto del mondo? non vi resta che scoprirlo e vi invito a leggere attentamente la notizia del sabato, perché è una cosa che riguarda tutti noi.
Prima di lasciarvi vi ricordo che domani tornerà, con la seconda stagione, Marte Inverso. Fossi in voi non me lo perderei ^__^
A domani
Francesco Sansone


Settimana dal 5 al 10 Settembre






Lunedì 5 settembre

Non è proprio una notizia che s’è sviluppata in questa giornata, ma a oggi fa ancora parlare di se’. Come sapete qualche giorno fa il comune di Aosta ha decretato di aiutare con un bonus affitto anche le giovani coppie gay che decidono di prendere casa e creare il proprio nucleo familiare. In questi giorni molti hanno speso parole per commentare la decisione, alcuni si sono detti soddisfatti dell’iniziativa, altri invece hanno visto in questa una vera e propria minaccia alla civiltà e alla famiglia. L’ultimo a spendere parole di ammonimento è stato, proprio questo lunedì, il vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi,  che ha così commentato:

''L'unione tra persone dello stesso sesso non ha il diritto di essere chiamata famiglia, la quale invece deve essere composta da un uomo e una donna con l'intenzione di generare figli e di garantire una continuità generazionale. Quello della casa è un problema molto serio. Il Comune poteva svegliarsi prima. Gli interventi in quest'ambito possono riguardare i diritti individuali, e quindi essere rivolti a tutti, oppure i diritti delle famiglie, che non sono le unioni omosessuali ma le coppie che si impegnano ad avere figli, a educarli e a mantenere la continuità generazionale''.




Martedì 6 Settembre 2011

Quando l’amore diventa malato, potrebbe essere il titolo di qualche film, ma non si tratta di finzione in questo caso e così ci troviamo di fronte ad un episodio reale. Siamo a Torino, in uno dei tanti appartamenti della città. Non si guarda la tv e nemmeno si legge un libro. Si discute e anche violentemente. Ettore Bracchetto, 42 anni, sta litigando con il suo compagno Michelangelo Nicotra. Colpa della gelosia oppure della presa di coscienza che la storia d’amore è finita? Sta di fatto che Bracchetto ad un certo punto si scaglia contro il compagno, iniziandolo a colpire con ferocia. I pugni e i colpi di un oggetto contundente uccidono Nicotra che è viene rivenuto dai carabinieri, avvisati dai vicini preoccupati dalle urla dell’uomo, ricoperto di sangue e con il cranio sfondato e con il compagno che continua ad infierire sul suo corpo.

Aiutatemi, aiutatemi, mi sta uccidendo”, grida la vittima prima che morire cercando di scappare dal suo aguzzino, tuttavia queste non riescono a salvargli la vita.

Quando l’amore diventa malato, non resta nulla, né il ricordo né tantomeno l’amore. Ciò che rimane è solamente il dolore.




Mercoledì 7 Settembre 2011

Ci troviamo di fronte ad una nuova polemica innescata dalla scelta della Rai di non trasmettere un episodio della serie di produzione tedesca Un ciclone in convento in cui i protagonisti della puntata, due uomini gay, si sposano in un convento. Rai 1 ha preferito eliminare dalla programmazione l’episodio intitolato Romeo e Romeo e sostituirlo con la puntata che, cronologicamente, veniva dopo e intitolata Un nonno mitico.

La Rai si sa non è la prima volta che ci riserva di questi trattamenti, basti pensare al taglia taglia operato su I segreti di Brokeback Mountin (mi chiedo il perché si comprino i diritti di un prodotto che si sa non di non poter mandare in onda senza manometterlo), e come le volte precedenti, anche questa volta n’è nata una accesa polemica.

Secondo il presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso,  “la decisione di censurare la puntata  è stata presa da Rai 1, ovvero Rai Vaticano, la rete più vicina alle gerarchie cattoliche. Il problema sono i dirigenti della televisione pubblica, i quali pensano che gli italiani non siano pronti a vedere scene di questo tipo. Non è così. Gli italiani hanno un grande potere, che è quello del telecomando. Se non lo dovessero gradire, cosa che non ritengo possibile, potranno cambiare canale”. A fare eco alle parole di Mancuso, è anche l’onorevole del PD, Anna Paola Concia che all’Ansa ha dichiarato: “La scelta della Rai di censurare la fiction tedesca Un ciclone in convento non mandando in onda la puntata dedicata al tema delle nozze gay, è francamente inquietante. Sto presentando un'interrogazione urgente attraverso la commissione di Vigilanza per chiedere a Rai1 che venga trasmessa la puntata censurata. Voglio ricordare a tutti che la fiction Un ciclone in convento, trasmessa in prima serata dall'emittente pubblica tedesca Das Erste, è la più seguita in Germania e che sono oramai moltissime le serie televisive trasmesse anche in Italia che affrontano i temi dell'omosessualità e dell'amore gay senza suscitare alcun clamore. Ė evidente che con questa operazione la dirigenza Rai vuole censurare la realtà”.




Giovedì 8 Settembre 2011

E mentre in Italia siamo ancora lottando per poter vedere in onda una puntata di un telefilm con protagonisti  due gay che si sposano, nell’altra parte del mondo, oggi si festeggia il futuro matrimonio fra un tenente colonnello ed un capitano dell’esercito Argentino.

Proprio questo Giovedì si apprende la notizia che i vertici dell’esercito hanno dato il benestare verso questa unione che permetterà ai due di stare assieme ed evitare di essere trasferiti in aree diverse del paese. Ed è stata questa la motivazione che ha spinto i due uomini a notificare la loro intenzione all’ufficio del personale due mesi fa e adesso possono pensare ai preparativi per le nozze senza la preoccupazione di essere divisi dal lavoro.  Ma i due non sono gli unici che pensano alle nozze, infatti un’altra coppia di soldati, questa volta si tratta di due sottoufficiali, sarebbe pensando di seguire l’esempio dei loro colleghi e unirsi in matrimonio.



Venerdì 8 Settembre 2011

Torniamo a parlare di fatti tutti italiani che, purtroppo, non sono così lieti come la notizia del Giovedì. Infatti ci troviamo a leggere nuovamente di un’aggressione avvenuta ai danni di una ragazza lesbica che è stata picchiata a sangue da un uomo di 35 anni che, infastidito dalla presenza della ragazza e della sua compagna nel ristorante dove si trovava lo stesso, ha iniziato a lanciare frecciatine e battutine. A un certo punto la vittima, stufa di queste continue offese, ha deciso di rispondere all’uomo che ha iniziato a picchiarla per poi scappare come solo i  vigliacchi sanno fare.

L’uomo è stato individuato e rintracciato, confessando l’aggressione ma negando che essa sia avvenuta per questioni omofobe.

Intanto mentre una nuova vittima è stata inserita nella lunga lista delle aggressioni omofobe, viene da chiedersi se in questo paese prima o poi le cose potranno cambiare per la comunità GLBTQ. Di sicuro possiamo affermare che la strada è dura e forse oggi lo diventa ancora di più considerando la nomina, da parte del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di Mara Cartabia a giudice della Corte Costituzionale. La Catarbia, infatti, non ha mai nascosto la sua contrarietà al riconoscimento delle unioni omosessuali, sostenendo che: “Su queste materie ogni Stato decide autonomamente. Per quanto riguarda l’Italia, la Corte Costituzionale ha chiaramente affermato (sent. 138 del 2010) che la Costituzione italiana protegge la famiglia, differenziandola da altre forme di convivenza e non permette il matrimonio omosessuale”.




Sabato 9 Settembre 2011

E dopo una settimana di notizie interne non proprio  facili da digerire, ne arriva una che in qualche modo ci potrebbe aiutare a sperare nel cambiamento. Il mese prossimo si svolgerà il censimento della popolazione italiana e da quest’anno l’Istat conterà anche le coppie formate da due persone dello stesso sesso.

«È arrivato il momento di farsi contare», annuncia il deputato del PD Paola Concia «Infatti io ci scriverò che sono coniugata. Sto preparando anche uno spot per pubblicizzare la novità, perché è chiaro che in un Paese omofobo come il nostro ci sarà resistenza. Bisogna vincere la paura, l’Istat è una cosa seria, capiremo finalmente quanti siamo e saremo più forti».

Ma se da un lato la Concia si dice entusiasta di questa decisione dell’Istat per dimostrare quanto è vasta la comunità LGBTQ nel nostro paese, dall’altra parte Carlo Giovanardi, sottosegretario per le politiche della Famiglia, vede in questa iniziativa un modo per far capire a tutti quanto “il fenomeno non è così dilagante come presentato”. Così come “le aggressioni a sfondo omosessuale, non sono il fenomeno dilagante che dicono. A volte sui numeri ci si gioca un pochino, adesso finalmente sapremo”.

Ma lasciamo da parte le parole, soprattutto quelle sterili e vediamo di capire come meglio si svolgerà questo censimento.

Tra settembre e ottobre tutte le famiglie italiane riceveranno i questionari per partecipare al Censimento della popolazione. Il questionario sarà inviato per posta a ciascun intestatario di foglio di famiglia all’indirizzo al quale era iscritto in anagrafe alla data del 31 dicembre 2010, e potrà essere restituito in busta chiusa a qualsiasi ufficio postale, ai centri di raccolta dei comuni, ma soprattutto online tramite il sito censimento www.popolazione.istat.it



Ora sta a noi far vedere che non siamo solo, come dice Giovanardi, un fenomeno dilagante su carta, ma una realtà che chiede di essere riconosciuta anche nei diritti oltre che nei doveri. Per tutte le informazioni, vi invito a visitare il sito: http://www.gay.it/faicontareiltuoamore/  dove potete scaricare la guida rapida per compilare correttamente il modulo.

Fai contare il tuo amore, questa è la volta giusta!
Rubrica a cura di Francesco Sansone
Grafica a cura di Giovanni Trapani