Marte Inverso - 10^ Puntata

Prologo
L'ultima volta la puntata s'è conclusa con Ale che ha lasciato in asso Simone,  adesso che succederà? Non vi resta che leggere la puntata di oggi per scoprire. 
Noi ci vediamo domani
Francesco Sansone


10^ Puntata
Ale
Non riesco a capire perché Simone abbia deciso di dire a quel Stefano di rimanere. So che è stato il suo primo fidanzato e quanto ha sofferto per lui, però  sono passati diversi anni e sembra che lui ancora lo abbia nel cuore. Quando lo ha visto, è diventato nervoso, anzi sembrava proprio felice, nei suoi occhi brillava una luce che non saprei definire, ma era emozione. Cammino come un matto cercando di raggiungere l’auto perché quello che mi ha dato più fastidio è stato vedere questo sul suo viso e non tanto che lo abbia invitato a rimanere
-          Mi vuoi aspettare – mi grida alle spalle Simone cercando di raggiungermi – Cazzo Ale, aspettami!
-          Cosa? Che devo aspettare?
-          Non è come sembra, credimi
-          Ma se i tuoi occhi brillavano quando lo hai visto
-          Vero, però non è come credi.
-          Lo hai confermato, quindi perché dovrei restare qui?
-          Porca miseria, fermati! – mi dice fermandomi con la mano – Certo che quando ti parte l’embolo non senti ragioni. Ė vero, gli occhi mi brillavano, ed ero pure emozionato quando lo avevo di fronte, ma questo non vuol dire che io lo ami ancora. Il vedermelo spuntare davanti dopo tanti anni e soprattutto dopo che è sparito dalla mia vita in quella maniera, mi ha riportato alla mente le emozioni che ho vissuto quando ho fatto l’amore per la prima volta. Purtroppo questo non riesco a dimenticarlo, ma so anche che quello è il mio passato, adesso nel mio presente ci sei tu e amo solo te. Per favore guardami negli occhi e dimmi se pensi che ti menta.
E così alzo lo sguardo e lo fisso negli occhi, quegli stessi occhi che mi hanno intrappolato a lui sin dalla prima volta che ci siamo incontrati all’inaugurazione del Marte Inverso. Ė sincero e non posso non ammetterlo
-          So che non menti, lo vedo. Però…
-          Cosa?
-          Quando ti ho visto in quello stato, io…
-          Stupidino
-          Simone ho paura di perderti. Sei quel raggio di speranza che mi ha ridato la vita e ti amo troppo per pensare che tu possa sparire dalla mia vita
-          Ma non dire cazzate
-          Non sono cazzate. Soffro della sindrome dell’abbandono. Ho paura di perdere le persone che amo. In passato sono sempre stato abbandonato soffrendo come un cane e adesso vivo con questa costante paura. Nel momento in cui avverto la paura che qualcosa nella mia vita potrebbe cambiare e qualcuno potrebbe lasciarmi, tendo a partire in quarta e andare via io, almeno mi evito di sentirmi abbandonato.
-          E tu pensi che io potrei mai abbandonarti?
-          Lo so, lo so… ma non posso farci nulla.
-          Vieni qua – mi dice aprendo le braccia
-          No
-          Su! Non fare il bambino offeso
-          Non sono un bambino offeso – rispondo con il tono che un bambino userebbe quando è irritato da qualcosa
-          Se me lo dici con questa vocina qua, dubito a crederci. Fatti abbracciare
-          Scusa se ho reagito così
-          Ma scherzi? Non è da tutti giorni avere dimostrazioni d’amore di questo tipo
-          Simone tu hai più problemi di me, lo sai vero?
-          Sì – dice spalancando la bocca e mostrando tutti i suoi 32 denti e poi mi spinge fra le sue braccia e mi ritrovo la testa appoggiato al suo petto
-          Ragazzi
-          Stefano? – dice Simone
-          Volevo chiedervi scusa. Non volevo fare lo stronzo poco fa. Non so cosa mi sia presto. Averti rivisto Simone, mi ha riportato a quel periodo e mi sono emozionato e dato che ci siamo rivisti, ti volevo chiedere perdono per come mi comportai all’epoca. Non volevo farti stare male, ma ancora non avevo capito bene chi fossi. Quando quella volta mi hai palesato i tuoi sentimenti, ho preso coscienza d’esser gay, ma non riuscivo ad accettarlo ed è per questo che scappai pur sapendo del male che ti avrei procurato, però sappi che pure io non sono stato bene in quel periodo.
-          Non devi dirmi tutto questo
-          Invece devo, perché è grazie a te se ho capito chi ero. Quindi scusami se mi sono comportato come un verme.
-          Facciamo una cosa, non pensiamo più, ti va?
-          Se è quello che vuoi, va bene.
-          Ale chiedo scusa pure a te per prima, davvero non sono uno sfascia famiglia. Non mi metterei mai in mezzo a due persone che si amano, perché so cosa si prova e non riuscirei essere il responsabile di un dolore simile.
-          Mi dispiace per quello che ti è successo – gli rispondo sinceramente
-          No, ormai l’ho passata e grazie al qui presente Cristian
-          Il tuo nuovo fidanzato? – domando
-          No, no. Siamo vicini di casa. Vivo nell’appartamento di fronte al suo. Mi sono trasferito da poco qui e lui è il mio unico amico. Non saprei come avrei fatto senza di lui
-          Smettila, così mi imbarazzi
-          Ma è la verità
-          Ragazzi, sentite – intervengo io per far uscire dall’imbarazzo il vicino di Stefano – che ne dite di ricominciare i col piede giusto andando a bere qualcosa insieme? Stefano se vorrai adesso in città potrai dire di avere altri due amici
-          Ne sarei onorato.
-          Andate avanti voi – dico e mentre ci incamminiamo verso il pub, intravedo il viso di Simone – Che c’è?
-          Niente. Sono fortunato ad averti accanto. Ecco perché mi sono innamorato di te, perché sai essere sempre sopra a tutti
-          Addirittura?
-          Addirittura! Ti amo professorino mio.
-          Anch’io impreditorino mio.
-          Imprenditorino?
-          E sì… sei solo agli inizi
-          Ah, capisco. Dai andiamo a bere

Continua…