Racconti d'Estate - Il vicino di casa (2^ Parte)


Prologo
Si conclude oggi il racconto iniziato la settimana scorsa. Come si saranno evoluti i rapporti fra Cristian e Stefano? Non vi resta che leggere per scoprirlo, sperando che vi piaccia.
Francesco Sansone



Il vicino di casa  - 2^ parte

Finalmente sono in ferie e posso godermi il meritato riposo dopo un anno di lavoro senza sosta. In questi ultimi giorni ho passato le mie serate con il mio nuovo vicino Stefano. Dopo che abbiamo passato a bere e a parlare insieme a casa mia il giorno del suo trasloco, la sera successiva sono andato io nel suo appartamento e così anche ieri sera dove, fra le altre cose, abbiamo organizzato per andare al mare oggi. Sono le 12:30 e l’appuntamento è per le 13:00. Già questa notte ho preparato tutto l’occorrente per la spiaggia: telo, olio solare e il libro di un giovane scrittore palermitano da leggere mentre prendo la tintarella e quindi adesso devo solo indossare il costume  e una canottiera bianca e sono pronto.
-          Chi è? – dico quando sento suonare alla porta
-          Stefano!
-          Stefano? Cosa ci fai qui? Ė successo qualcosa?
-          Niente. Ero pronto e sono venuto a vedere se anche tu lo sei.
-          Devo solo indossare il costume e sono pronto.
-          Allora vado a casa e quando sei pronto, vieni a suonarmi
-          Ma resta qui. Non ha senso che tu torni indietro.
-          Non vorrei che facessi tutto di fretta.
-          Torno subito – e dicendo vado in camera a togliere gli slip e dallo specchio noto che dalla porta, che accidentalmente ho lasciato socchiusa, Stefano mi spia. – Ti serve qualcosa?
-          No, davo solo un’occhiata.
-          C – cosa?
-          Hai capito bene. Volevo solo vedere come stavi messo sotto le mutande.
-          Soddisfatto?
-          Sì.
-          Bene. Sono pronto se vogliamo andare?
-          Di già?
-          Stefano fammi capire una cosa, vuoi un amico oppure un cosiddetto trombamico?
-          E tu?
-          In effetti mi manca un trombamico. Pensa che cosa fantastica avere un amico con cui bere una birra e fare del sesso quando non si batte chiodo.
-          Hai ragione. Ma sei poi ti innamori?
-          Non corriamo il rischio. Non ci penso minimamente a ritrovarmi dentro ad una storia. Troppo complicato per me.
-          Questo discorso lo facevo pure io, però poi…
-          Poi cosa?
-          Mi sono ritrovato innamorato e il resto lo sai.
-          Beh, in questo siamo diversi.
-          Meglio così. Andiamo in spiaggia e vediamo di trovare qualcuno da castigare.
-          Castigare? Ma come parli?
-          Non hai mai visto serie americane in cui protagonisti sono ragazzi del college tanto idioti quanto ingrifati?
-          Dopo questa frase sono ancora più convinto che fra me e te ci potrà solo essere sesso.
-          Se è così, allora perché non iniziamo a scopare sin da ora – e così lo vedo avvicinarsi a me per baciarmi. In un niente mi ritrovo nudo e con il mio membro contro il suo che cresce per l’eccitazione. Cadiamo sul letto ancora disfatto e ci diamo dentro. Stefano è abilissimo, non esclude nessuna parte del mio corpo. Collo, spalle, orecchie, petto e naturalmente il mio membro godono del suo tocco, della sua eccitazione. Mi fa girare e, bloccando con le sue mani le mie, affonda in me. Si muove con movimenti decisi, ma non violenti. Sento il suo fallo entrare e uscire da me e lo sfregamento mi manda in delirio, tanto che non riesco a trattenere l’orgasmo e vengo sulle lenzuola. A questo punto Stefano sfila il suo membro e, posizionandosi sopra, raggiunge il piacere sul mio petto.
-          - Be’? Che ne dici? Sono stato promosso come trombamico?
-          Ci puoi contare.
-          Dai lavati che il mare ci aspetta.

***

Durante il tragitto non faccio che pensare al sesso con il mio vicino di casa, è stato bellissimo, diverso dalle altre volte, ma non so spiegarmi cosa sia. Mi giro e lo guardo e vedo un’espressione rilassata che ancora non avevo colto in lui.
-          Che c’è? Perché mi fissi in quella maniera?
-          Niente.
-          Hai fatto sesso con me e adesso ti sei innamorato.
-          Ma non dire cazzate, è solo che…
-          Cosa?
-          Che noto un’ espressione serena che non avevo visto nei giorni passati.
-          Che strano.
-          Cosa?
-          Non sei il primo che me lo dice.
-          Immagino che in tanti te lo abbiano detto.
-          No, in realtà solo una persona.
-          E chi? Il tuo ex?
-          No, il ragazzo con cui ho fatto sesso per la prima volta.
-          Davvero?
-          Sì. Dopo aver fatto sesso, siamo rimasti nudi sul letto e me lo disse. Pensavo che questo indicasse che fosse innamorato di me e così, per paura di ritrovarmi con un ragazzo opprimente che mi chiamasse amore in continuazione, l’ho liquidato, o meglio l’ho evitato e se mi cercava a casa facevo dire che non c’ero. Poi forse gli passò e smise di cercarmi, anche se…
-          Dimmi
-          Non sono mai riuscito a dimenticarlo e forse oggi se dovessi incontrarlo, gli chiederei una seconda possibilità.
-          Addirittura?
-          Sì, perché mi piaceva tanto e se gli ho fatto quello che ho fatto, è perché ancora avevo paura di accettare la mia vita da omosessuale.
-          Cosa che ti ha spinto a scopare con chiunque senza impegni.
-          Esatto. Ma adesso basta parlare del passato.
-          Infatti. Ecco! Posteggia, siamo arrivati.
Mentre camminiamo per arrivare alla spiaggia, non riesco a capire perché, ma il discorso di Stefano, mi ha urtato, quasi ingelosito. E se avesse ragione lui, e mi stessi innamorando? No, non è possibile, io non sono uno di quelli.
-          Dove ci mettiamo?
-          Dove vuoi.
-          Allora vicino alle dune, così se dovesse scapparci una scopata, non debbiamo perdere tempo per ripararci.

***

I giorni di ferie passano velocemente e quasi ogni sera io e Stefano ci ritroviamo a scopare a volte anche con altre persone. In lui vedo un complice, una sorta  di gemello che pensa e dice le stesse mie identiche cose, per non parlare del sesso. Entrambi sappiamo cosa piace all’altro e quindi il piacere è assicurato e quando c’è un terzo fra di noi, quello diventa la nostra vittima, anche se quella persona non si definirebbe in tal modo, dato che ogni volta il terzo di turno torna a casa piacevolmente sconvolto senza prima chiederci un secondo appuntamento, che noi puntualmente rifiutiamo. Non vogliamo terzi fissi fra di noi, infondo ci siamo scoperti gelosi l’uno dell’altro e forse io mi sto davvero innamorando, e penso che Stefano lo sappia e si diverte su questo, forse perché anche lui lo è, ma non glielo voglio chiedere per non rovinare tutto. Mi accontento di questo nostro rapporto trombamicale e poi l’estate è ancora lunga e per l’amore, semmai arriverà a pesare sulla mia vita, c’è ancora tempo prima che giunga l’inverno. Adesso voglio solo divertirmi.

Rubrica a cura di Francesco Sansone
Locandina a cura di Giovanni Trapani