Il mio mondo espanso - la rubrica: Io e Shortbus













Io e Shortbus

Come sapete qualche tempo fa per la rubrica Altri Mondi ho realizzato un’intervista agli autori di Shortbus – gli altri incontriradiofonici” Sergio Buzzi e Davide Puppa. Ogni volta in cui contatto qualcuno non ho altri scopi se non quello di dare vita ad un’interessantissima intervista che vi permetta di conoscere il lavoro che alcune persone e alcune associazioni svolgono per aiutare noi gay a vivere meglio in questo nostro paese senza aspettarmi altro e anche in questo caso è stato così.
Ho contattato Davide e  proponendogli di apparire in questo blog parlando di lui e della sua trasmissione (che vi confesso seguo già da molto tempo e che ho trovato sempre interessante) e quando lui mi ha risposto di sì e dicendomi di parlarne anche con il suo collega Sergio per vedere cosa pensasse, non ho perso tempo e l’ho contattato. Anche lui fu ben felice di accettare il mio invito e parlando ho scoperto che da poco era uscito il suo libro, a metà fra giornalismo e saggio, in cui erano raccolte 20 storie di altrettanti 20 ragazzi che raccontavano la loro prima esperienza sessuale, e così gli ho proposto di fargli anche un’altra intervista per parlare del suo interessantissimo Primo Omo – Il sesso fra imaschi nei racconti della prima volta. La loro disponibilità è stata a dir poco unica e quando la nostra collaborazione è finita, mi sono sentito proporre da Sergio di intervenire in diretta nel loro programma, ma cercai in qualche modo di far cadere il discorso lì. In realtà non è che non mi avrebbe fatto piacere intervenire in diretta dentro quel programma che ha sempre spunti interessanti da offrire a chi lo ascolta, ma all’idea di parlare in diretta alla radio mi spaventava e non poco, e poi avevo il trasloco che ancora teneva me e Giovy in un limbo che anche voi sapete.
Quando finalmente ci siamo trasferiti in Campania e lo stress che negli ultimi mesi mi aveva assalito era cessato, c’erano tutte le condizione idonee per partecipare a Shortbus, anche se la paura di fare papere in diretta mi attanagliava. “ Ho fatto papere nell’intervista per Good As you che è registrata, pensa in questo caso” dicevo a Giovy mentre cercava di convincermi ad accettare l’invito fattomi da Sergio. Infatti anche in questo caso è stato fondamentale la presenza e l’appoggio del mio compagnoper farmi inviare l’e mail a Sergio per comunicargli che se voleva per me non c’erano problemi ad intervenire nella trasmissione.
Dopo aver concordato i temi di cui parlare, è arrivato Mercoledì. Non sto a dirvi che ansia mi abbia preso durante tutto il giorno, pensate che arrivai a gonfiarmi, sembrava che avessi preso una taglia nell’arco di una notte – gonfiore, per togliere ogni dubbio a chi pensa che in realtà mi sia ingrassato realmente, svanito dopo aver terminato il mio intervento.
Durante il mio intervento ho preferito non ascoltare la radio a differenza di Giovy che con le cuffie mi stava accanto e sentiva me parlare e dopo 3 secondi riascoltava le mie parole alla radio. Dopo un iniziale imbarazzo e un momento in cui mi sono incartato (durante il quale mi sono detto in testa: o ti sblocchi o ti sblocchi), l’intervista è andata bene, anche se riascoltandomi mi sono accolto di aver detto un sacco di  “no?”, però tutto sommato sono soddisfatto di quello che ho detto e durante la diretta sono rimasto piacevolmente contento di sentire Sergio che per parlare di “Racconti di vita… gay” abbia scelto di leggere alcuni passaggi della storia di Federico. Voi non lo sapete, ma col tempo io e Giovy ci siamo affezionati a Federico tanto da essere chiamati da lui “i miei papà” e noi chiamarlo “nostro figlio”, in questo modo avevo la mia famiglia al completo con me in quel giorno, oltre ai miei genitori e i miei amici che mi ascoltavano da Palermo.
Come ormai sapete, io prima di fare una cosa ci penso e ci ripenso e ogni volta se fossi solo io a decidere senza l’appoggio e l’incoraggiamento di Giovy, direi sempre no, perché penso sempre di non essere all’altezza  e poi, in questo caso c’era anche un’altra cosa che mi spingeva, ossia l’idea che si potesse pensare di aver intervistato Sergio e Davide solo per “aver ricambiato il favore”. Però adesso, col senno di poi, non perderei altro tempo nel decidere, perché è stata una divertente esperienza e per questo devo ringraziare gli amici di Shortbus per aver pensato che potessi aver qualcosa di interessante da dire ai loro radioascoltatori.
A proposito di Shortbus, priam di lasciarvi fatemi dire che se volete su Il mondo espanso del cinema gay, per la rubrica I Corti presentano I documentari, potrete vedere e ascoltare il mio intervento all’interno di Shortbus.
Alla prossima
Francesco

Rubrica a cura di Francesco Sansone
Locandina a cura di Giovanni Trapani