Un nuovo mondo - Cinquantesima Puntata

Nelle puntate precedenti
Arriva puntuale il giorno dell’esame che va bene e alla fine Manu chiede due minuti per parlare con il ragazzo di cui è innamorato, ma l’incontro non ha l’esito desiderato. Uscito dall’aula, Daniel confessa a Fabrizio di voler partire il più presto possibile per qualche giorno, l’amico capisce il suo volere e lo appoggia. Arrivato sotto casa i due si salutano e quando Fabrizio sta per entrare nel portone si sente chiamare, è Andrea che è venuto per sapere come è andato l’esame. Dopo qualche scambio di parola i due si baciano e Andrea convince Fabrizio ad andare a casa sua per fare l’amore. Quando l’amplesso finisce, Fabrizio sente squillare il telefono di Andrea e rispondendo sente la voce di Matteo. Il ragazzo chiude la conversazione si riveste e lascia la casa. Per strada prova a chiamare Alberto e Daniel ma nessuno risponde, ad un certo punto si sente chiamare ed è Luca. Dopo qualche istante li raggiunge Matteo e Fabrizio gli tira un pugno. Dopo un po’ di frastuono arriva pure Andrea, allora Luca porta a casa sua il giovane amico. Quando arrivano, c’è pure Alberto che è rientrato da poco. Qui Fabrizio racconta quello che è successo. Quando torna a casa riceve una chiamata di Daniel e fissano un appuntamento per vedersi a mezzanotte. Arrivati al pub di Simone scoprono che il ragazzo si è fidanzato con Ale, l’amico di Manu che chiede a Daniel di andare dal suo amico che era rimasto a casa ad ubriacarsi e dopo un po’ di incertezza, anche grazie alla spinta di Fabrizio, corre da lui. Intanto Fabrizio rimane al pub con Ale, Simone che gli raccontano sommariamente come si sono conosciuti e quando stanno per fare un altro giro di 4 bianchi, Fabrizio viene chiamato da un ragazzo. Si tratta di Biagio, un suo collega di università, che da tempo ha un debole per il ragazzo. I due così restano a parlare nel pub fino a quando Biagio non domanda a Fabrizio se vuole andare a fare un giro assieme. Ma per strada Fabrizio e Biagio incontrano Matteo

- Vedo che ti sei calmato rispetto a oggi e ti stai consolando.

- Mi spieghi cosa vuoi da me? Non sei contento di avermi rovinato la vita?

- Ma come? Parli così di fronte il tuo accompagnatore? Non è carino da parte tua

- Matteo smettila!

- A – Andrea, tu qui…

- Fabrizio non è come sembra

- Non c’è bisogno che continui a giustificarti. Biagio scusami, ho bisogno di restare da solo

E così Fabrizio va via lasciando Biagio, Andrea e Matteo in asso. Per strada chiama Alberto chiedendogli se può passarlo a prendere e essendosi sentito dire di sì, lo aspetta seduto su un gradino, qui però il ragazzo viene raggiunto da un uomo ubriaco che picchia Fabrizio derubandolo. Quando l’uomo si allontana, Fabrizio si siede sul gradino e perde i sensi. Intanto Manu, arrivato a casa di Manu, si rende conto che non c’è e leggendo un bigliettino indirizzato ad Ale in cui gli diceva che andava nella vecchia casa della madre, decide di tornale al pub per parlare con l’amico di Manu.





Cinquantesima Puntata


Alberto

- Fabrizio, piccolo, svegliati. Che ti è successo? Cosa ti hanno fatto? – Vedendolo tutto sporco, pieno di sangue e senza sensi, vengo assalito dalla paura. Non riesco a capire cosa fosse successo e in più Fabrizio non da segnali di vita.

- Ma cosa è successo al tuo amico? – mi domanda il mio collega

- Non lo so! Presto, prendi la barella e  portiamolo subito all’ospedale.

- Sì, vado.

- Piccolo mio, non ti preoccupare ci sono io adesso. Non avere paura. – Non appena dico queste parole, apre gli occhi e cerca di dire qualcosa. – No dire nulla. Non sforzarti. Ti porto in ospedale.

- Alberto, finalmente sei arrivato. Ho avuto tanta paura.

- Su, adesso è tutto finito. Ci sono io qui. – Le sue braccia, trovando un po di forza, si sono avvolte sul mio collo e dal suo viso iniziano a scendere due lacrime.

- Eccomi!

- Perfetto. Fabrizio ce la fai a salire sulla barella? Fabrizio, mi senti? Fabrizio? Cazzo, non risponde. Forza, montiamolo su e corriamo all’ospedale.

- Sì!

Mentre l’ambulanza corre a tutto spiano sull’asfalto, mi soffermo a guardare lo stato in cui è ridotto Fabrizio e la paura si fa ancora più forte in me.

- Quanto manca ancora?

- Cinque minuti al massimo.

- Fai in fretta, ti prego.

- Sto facendo il possibile.

- Fabrizio mi senti? – gli do degli schiaffetti, ma non c’è niente da fare, non riprende i sensi.

- Siamo arrivati.

- Ok, spicciati, vieni qui dietro.

Corriamo verso il pronto soccorso e in meno di due minuti, Fabrizio viene portato nella stanza del medico per essere visitato. Io purtroppo non riesco ad entrare e rimasto fuori dalla porta prendo il telefonino e chiamo Luca.

- Amore che succede? Come mai mi chiami a quest’ora? TI mancavo…

- Luca, sono in ospedale. Ho appena portato in ambulanza Fabrizio.

- Fabrizio? Cosa è successo?

- Non lo so. Mi ha chiamato per chiedermi se potevo passare a prenderlo e quando sono arrivato, l’ho trovato senza sensi e pieno di sangue.

- Santo cielo! Dammi 10 minuti e arrivo.

- Ti prego fai in fretta, ho bisogno di te.

- Non  allarmarti. Arrivo subito.

Chiudendo la telefonata, cerco di avere informazioni ai medici, ma ancora non mi dicono nulla. Esco fuori e accendo una sigaretta e aspirando il fumo, mi domando se debba o meno avvertire Andrea. Mi appoggio con la schiena al muro e con la sigaretta fra le dita.

- Alberto, dov’è Fabrizio? – Mi chiede allarmato Luca al suo arrivo in ospedale.

- Luca, finalmente sei qui. Fabrizio è ancora dentro. Non mi dicono nulla.

- Tranquillizzati, amore. Vieni, vediamo se adesso ci dicono qualcosa?

- Sì. Luca, ascolta, dovremmo avvisare Andrea?

- Non lo so. Pensiamoci dopo, adesso andiamo dentro.

- Sì. – Non appena siamo dentro, vediamo che Fabrizio viene portato via di corsa. – Dottoressa dove lo state portando?

- Ah, Alberto, lo conosci?

- Sì, è un mio carissimo amico.

- Alberto, il ragazzo ha la milza spappolata.

- Cosa?

- Sì! Chi lo ha picchiato non s’è risparmiato?

- Oddio.

- Dobbiamo andare adesso.

- Mi faccia sapere, la prego

- Non ti preoccupare, lo farò quando mi sarà possibile.

- Grazie. – e io e Luca vediamo Fabrizio disteso sulla barella nell’ascensore. – Luca? Che facciamo adesso?

- Innanzitutto dobbiamo chiamare i suoi genitori.

- Già, i suoi genitori…

- Ci penso io. Hai il numero di casa?

- Sì, è qui, nella rubrica del cellulare.

- Eccolo.

- Luca, forse è meglio che gli parli io.

- Ne sei certo?

- Sì.

- Come vuoi.

- Pronto? – La voce è quella della madre – Signora salve sono Alberto, l’amico di suo figlio, il paramedico.

- Ah, Alberto, come stai? Come mai questa telefonata? Ė forse successo qualcosa?

- Purtroppo sì. Le devo dare una brutta notizia. Fabrizio è in ospedale. In questo momento lo stanno operando di urgenza, perché è stato aggredito e la sua milza è stata compromessa…

- Cosa? Scusami Alberto, penso di non aver capito... Fabrizio è stato aggredito e adesso è in sala… Oddio non è possibile, il mio Fabrizio… - e da questo momento non sento altro che le lacrime e le grida disperate della donna. Quando risento qualcuno parlare è il padre che con voce allarmata mi chiede se la moglie ha capito bene.

- Sì, mi spiace dovervi dare questa notizia, ma è meglio che lei e sua moglie veniate immediatamente.

- Sì… grazie Alberto… arriviamo subito. – E la chiamata finisce così. Quando distacco il telefonino dall’orecchio mi giro verso il mio fidanzato e lo guardo negli occhi – Stanno arrivando... Sai Luca, qualche tempo fa nei loro occhi apparivo come l’angelo che ha annunciato loro il risveglio di Andrea, ma adesso quando mi vedranno resterò colui che ha dato la brutta notizia, l’angelo della morte.

- Non pensare a queste cose?

- E se Fabrizio non dovesse farcela?

- Non lo pensare minimamente.

- Luca, abbracciami forte. Ti prego, abbracciami, ho paura.

- Sono qua, tesoro. Non temere.


Continua…