Un nuovo mondo - Undicesima Puntata

Introduzione al secondo ciclo

Con questa undicesima puntata si apre un nuovo ciclo della vita dei nostri protagonisti e, mai come in questo caso, questo racconto diventerà interrativo. Infatti, sin dalla prossima puntata, aprirò un sondaggio in cui chiederò a voi di esprimere la vostra opinione su come continuare  la storia, in modo tale che il racconto segua un po'  i desideri di tutti voi. Nella speranza che questa iniziativa possa piacervi, vi lascio alla undicesima puntata di "Un nuovo mondo". A presto
Francesco Sansone




Un mese dopo



Passarono circa trenta giorni da quando io e Andrea ci dicemmo quelle parole, da quel momento abbiamo vissuto in una maniera del tutto diversa. Lui non aveva più quello sguardo secco, quasi spento, con cui l’avevo conosciuto. Era sereno. Con me, poi, era davvero unico. Mi faceva sentire la persona più importante di questo mondo e ogni momento era buono per dirmi che mi amava e per dimostrarmelo. Tuttavia questa serenità svanì a causa di un episodio che sconvolse ancora una volta il mio nuovo mondo.


Ancora non avevamo detto a nessuno di noi, neppure a Massimo che col tempo si allontanò sempre più fino ad smettere di frequentarci del tutto. L’unica occasione in cui ci vedevamo era durante l’orario di scuola, dato che lasciò pure la squadra per stare  con Giulia e il suo gruppo di amici. Non ci fu un vero e proprio litigio fra di noi. Nonostante quella sera mi avesse inviato quel sms, il giorno dopo, quando mi vide assieme ad Andrea, fece una smorfia e tirò dritto. In classe a stento ci disse ciao, così come agli allenamenti. Questo suo atteggiamento durò ancora due giorni. Decisi così di fermalo e parlagli.



- Massimo … Ti fermi un minuto ? Vorrei parlarti se non ti spiace.



- Dimmi, fai presto che ho fretta.



- Mi spieghi perché ti comporti così? Credevo di avere risolto tutti i problemi fra di noi.


- Anch’io, ma quando l’altro giorno ti ho visto con Andrea, ho capito che ti importava di più chiarire con lui che con me. Quindi facendo due conti, ho capito che per me non c’è più spazio nelle vostre vite e pertanto mi faccio da parte. E poi con gli amici di Giulia mi trovo bene, anzi anche meglio, non avverto quella sensazione di circolo chiuso che respiravo con voi. Credo che ormai fra me e voi non ci siano più punti in comune. Ora vado, anche perché devo parlare con il mister.


- Col mister? E perché?


- Ho deciso di lasciare la squadra, mi sono scocciato. Ormai non ho più tempo libero fra scuola, allenamenti e partite. Voglio divertirmi un po’ con Giulia senza altri pensieri.


- Ma …


- Adesso vado.



Restai di sasso e fissavo Massimo andare lontano da me, quando sentii la mano di Andrea appoggiarsi sulla spalla.


- Che ti ha detto?


- Lascia la squadra.


- Cosa?


- Già.



Il giorno dopo quando entrammo in classe lo vedemmo seduto in un altro banco. Non gli chiesi il perché, anche perché non avrebbe avuto senso considerando le parole del giorno prima. Quel gesto segnò definitivamente la rottura della nostra amicizia, anche se le nostre strade non erano ancora destinate a dividersi definitivamente.


Continua …