Un nuovo mondo - Quarta Puntata

Come dicevo i miei genitori quel fine settimana erano fuori casa, erano andati a trovare dei loro amici di gioventù in Puglia dove questi, qualche anno fa, si trasferirono per lavoro. Partirono il venerdì pomeriggio, così Andrea e Massimo, vennero direttamente quella sera stessa a casa. Mangiammo un po’ di pizza e poi ci buttammo sul divano a guardare un film in tv. Ultimamente Massimo s’era un po’ allontano a causa di una tipa con cui scopava e da cui andava appena poteva. Con Andrea la situazione era diversa. Lui era sempre lo stesso, non è mai cambiato, era sempre con me e faceva tutto solo con me.


Ad un certo punto, mentre stavamo a guardare la tv, sentimmo il telefono di Massimo che squillò. Era un sms.


“Ho voglia di te.. Vieni” con queste parole, Giulia la ragazza con cui Massimo scopava, disse al mio amico che voleva farsi fottere. Massimo così decise di andare, anche se Andrea se ne risentì.


- Ma ti sembra normale che mentre siamo qua, tu prenda e te ne vada?


- E non farla tanta lunga Andre’.. e che cazzo ormai non siamo più tredicenni.. se capita di scopare, io vado.


- E mandi a fanculo i tuoi amici


- Non si tratta di questo.. che cazzo dici.. a volte non ti capisco, secondo te dovremmo stare sempre insieme? Cercate di trovarvi una figa e scopate... io inizio a stancarmi di questo trio… sembriamo dei froci. Ve lo ripeto trovatevi una figa e scopate! – dicendo questo, Massimo uscì da casa.


- Chi la vuole una ragazza. – sussurrò Andrea e poi mi guardò – Che c’è? Ti stai stancando pure tu di questi nostri incontri?


- No... ma che dici?? Lo sai che mi piace molto stare con te e Massimo - Con queste parole finì il mio silenzio. Durante il loro battibecco non dissi nulla, anche perché fu strano per me vedere i miei amici litigare, non era successo mai. Ma quello che mi colpì di più fu il “Sembriamo dei froci” detto da Massimo mentre si allontanò


- Già, ma mi sa che a Massimo non gli piace più. Vuoi trovarti pure tu la figa? – mi chiese Andrea fissandomi con il suo solito sguardo secco.


- Beh… veramente… non ho mai pensato di trovarmi una ragazza.
- Lo so! Ecco perché sei il mio migliore amico – Detto questo, si avvicinò a me e mi sussurrò – Io e te per sempre insieme. Mai nessuno potrà distruggere il nostro legame.


Io lo guardai con gli occhi sgranati, mi sentivo lusingato da quelle parole e da come Andrea me le disse.


- Vuoi qualcosa da bere? – gli chiesi mentre lui era ancora di fronte a me.


- Però forse Massimo ha ragione, dovremo scopare. – Quando disse quelle parole, sentii il mio pene diventare duro. Mi aveva chiesto di scopare con lui in quel momento o parlava in maniera generale? Non riuscivo a capire e così gli chiesi di spiegarmi cosa volesse dire e lui mi rispose:


- Dovremo scopare. Hai capito bene. In fondo siamo due bei ragazzi di 17 anni con gli ormoni in subbuglio e non possiamo continuare a farci le seghe. Quindi dobbiamo provvedere. – Detto questo si allontanò, prese il telecomando e puntò lo sguardo verso il televisore. Io intanto, ancora in piena erezione, dissi che sarei andato a prendere un po’ d’acqua, ma mentre mi stavo sollevando, sentii afferrarmi la mano. Mi girai e vidi Andrea fissarmi mentre mi teneva la mano.


- Dobbiamo provvedere – disse e si alzò. Si avvicinò a me e mi sussurrò – finalmente siamo di nuovo solo noi due come la prima volta che venni qui – e avvicinandosi alla bocca, appoggiò le sue labbra alle mie e mi baciò. Io restai immobile, non sapevo che cosa fare, non ero contrariato, anzi ero al punto di venirmi nei pantaloni. Poi Andrea aprì gli occhi, mi fissò e vedendomi intontito, si distaccò.


- Che c’è? Non ti va? – Io non dissi nulla, mi avvicinai di nuovo alla sua bocca e iniziai a baciarlo e ad abbracciarlo. Dopo ci buttammo sul divano e Andrea iniziò a sbottonarmi i pantaloni e la sua testa fu fra le mie gambe, mentre con una mano si toccava. Venimmo insieme, dopo di che  lui si sdraiò su di me e rimanemmo così, con gli occhi chiusi, in silenzio, mentre uno stato di serenità invadeva il mio corpo. Sentirlo su di me mi faceva far star bene, ero felice. Questo momento però fu interrotto quando suonò il citofono. Un po’ preoccupato, andai a vedere chi fosse, mentre Andrea si riabbottonava i jeans. Era Massimo.


- Aprite sono tornato in pace e con me porto le birre. – Quando entrò disse – Ragazzi vi voglio chiedere scusa, non volevo dirvi quelle cose che ho detto prima. Pace?


- Che c’è? La scopata ti ha fatto ragionare? – Gli disse freddamente Andrea.


- Dai ho capito di aver sbagliato nell’usare quel tono e nel dirvi froci. – Ecco di nuovo quella parola che fa eco nella stanza, nella stessa stanza in cui io e Andrea ci eravamo avvicinati.


- Ascolta! Che tu mi dica frocio, poco mi importa. No ti prendo in considerazione. Uno che per una scopata si scorda dei suoi amici, non può essere preso in considerazione.


- Cazzo e piantala con sta storia. Vabbé io me ne vado tanto stasera non ha senso restare qua. Sua maestà s’è sentito mancare di rispetto. Vai a fatti fottere, stronzo.


- Di certo non aspetterò che mi fotta tu, coglione.


- Cazzo! Fabrizio e tu non dici nulla?


- Dai ragazzi piantalela – dissi, ma Andrea mi fulminò e anche Massimo se ne accorse.


- Ecco come al solito ti fai plagiare da lui. Forse è giunto il momento di lasciarvi e farvi tornare di nuovo un duo, in fondo siete stati costretti a diventarmi amici.


- Ma non dire questo, dai Massimo – dissi timidamente


- Hai visto che lo hai capito finalmente? – disse seccamente Andrea


- Adesso basta! Andrea e Massimo, la volete finire? Che cazzo vi sta prendendo?


- Dillo a lui – disse Massimo


- Io non ho niente. Ho detto solo che trovo vergognoso che tu te ne vada di punto in bianco. Tutto qua


- Ok! Adesso possiamo tornare tranquilli.


- Comunque io ho dimenticato tutto e poi non voglio rovinarmi la serata. Dopo una scopata come quella di stasera, non ho voglia di discutere. Andrea, davvero, scopa!


- E basta con sta scopata! – scoppiai io. - Abbiamo capito che hai scopato, ma se tu ne parli non è detto che lo faccia solo tu.


- Vabbé ho capito, me ne vado. Ci sentiamo


- Ciao! - dicemmo in contemporanea io e Andrea. 
Restando un po’ stordito, Massimo dandoci degli stronzi se ne andò. Io fissai Andrea che mi disse:


- Vedrai gli passerà. Comunque vado a letto buona notte. – e si alzò lasciandomi in salotto. Quando andai in camera pure io, lui aveva gli occhi chiusi e pensando che stesse dormendo, mi assalì una sorta di dispiacere per il non poter parlare come avrei voluto di quello che era successo. Mi misi a letto e mi chiamò, mi girai per ascoltarlo.


- So di esser stato un po’ duro con lui, ma non posso permettere che ti si usi per fare i propri comodi.


- Cosa?


- Sì, lui dicendo ai suoi che veniva qua, s’è risparmiato di trovarsi una scusa per giustificare la sua uscita a tarda ora.


- Dai, però..

- Niente dai! Solo io posso usarti e solo tu puoi usarmi. Io ti … - e si zittì


- Io ti …? – gli chiesi


- Buona notte Fabrizio


- Buona notte - e mi strinse a se’.


L’indomani mattina, quando mi svegliai vidi qualcosa che non avrei mai immaginato.


Continua…